Milano – Sul futuro di Trenord e del servizio ferroviario regionale, tanto contestato, il Corriere Della Sera avanza alcune ipotesi. “Il piano A è quello che si potrebbe definire del “prestito” e sarebbe particolarmente gradito alle Ferrovie ma è comunque una formula che permetterebbe di uscire dal dilemma se vendere o acquisire nuove quote dentro Trenord sia da parte di Fs sia da parte della Regione. La Regione, tramite Fnm, detentore sul materiale rotabile. Per tutta la “durata” del prestito scatterebbe un monitoraggio della qualità del servizio. Se il controllo sullo stato del servizio si dovesse rivelare positivo si potrebbe pensare a una formula più stabile, ossia la cessione della quota di maggioranza a Fs con conseguente cambio di casacca per l’ad che a quel punto sarebbe espressione dell’azionista di maggioranza. In caso negativo Fs restituirebbe il “prestito” e tutto tornerebbe come ora. Scenario che, almeno per la parte “temporanea” dell’accordo, non dispiacerebbe alla Regione che continuerebbe a esprimere l’ad tramite Fnm e di conseguenza la governance della società. Ma a una condizione. Ineludibile. E cioè, che gli investimenti in pancia a Fs arrivino subito. Altrimenti, si dice negli ambienti di Palazzo Lombardia, “Mazzoncini se lo può anche scordare”. “Un’altra possibilità — che per ora non sembra essere allo studio e che sicuramente non piace alla Regione — è quella più tradizionale della cessione della maggioranza. Ipotesi che vedrebbe Fs, tramite Trenitalia, arrivare al 51% delle quote societarie e scegliere l’ad, mentre alla Regione, tramite Fnm, verrebbe attribuita una sorta di golden share”.