Riders: Cgil, in marcia verso il contratto

Milano – “Dopo il primo di marzo 2018 i Riders hanno finalmente trovato la loro strada con l’inserimento di questa figura nel contratto nazionale del Trasporto Merci e della Logistica. Non ci sono più scuse per le aziende.” Così Luca Stanzione – Segretario Generale della Filt CGIL di Milano – ha aperto la conferenza stampa convocata in Camera del Lavoro a Milano. “Diamo cittadinanza a queste persone che non vengono riconosciute come lavoratori. Noi in queste ore faremo partire una lettera alle piattaforme just it, deliveroo, foodora – continua Stanzione – in cui chiederemo un incontro formale con le organizzazioni firmatarie del Contratto Nazionale perché pensiamo che sia arrivato il momento di mettere un punto ad una condizione oggettiva di degrado del lavoro di queste persone. Le stime ci dicono che a Milano stiamo parlando di circa 3000 lavoratori. E’ arrivato il tempo di una legge nazionale che perimetri l’azione di queste piattaforme e restituisca dignità al lavoro. Distribuiremo un kit studiato apposta per chi fa questo tipo di lavoro perché molte di queste piattaforme non forniscono strumenti minimi per essere in condizione di lavorare in tutta sicurezza.. Inoltre forniremo a chi si assocerà al sindacato una tutela mutualistica minima, che durerà un anno.” “La CGIL di Milano segna un punto.” Così Massimo Bonini – Segretario Generale della Camera del Lavoro di Milano – “questa campagna si inserisce in una più generale – I Consegnatori – che prova a dire che tra un clic e l’altro esistono persone in carne ed ossa che vanno tutelate. La CGIL di Milano sta lavorando sui temi dell’innovazione, perché la si renda governabile e sostenibile per le persone che ci lavorano, a Milano, con l’amministrazione comunale si è deciso che esiste un principio che deve rimanere sempre in vigore, la qualità del lavoro e quindi bisogna mettere in moto tutte le azioni che portano al miglioramento qualitativo del lavoro. Per molto tempo si è raccontato di un sindacato vecchio e non in grado di mettere in campo azioni di tutela adeguate, questa intanto è una risposta, ma deve essere chiaro che il ritardo è tutto politico sia europeo italiano. Questo è un lavoro, basta nascondersi, è il momento di scendere in strada e trovare le soluzioni che speriamo di trovare insieme a questi lavoratori.”