Mazzoncini (Fs): “Treni lombardi vecchi, investiamo ma a noi il controllo”

Milano – “In Lombardia esiste una situazione veramente difficile”. Renato Mazzoncini, ad e dg di Ferrovie dello Stato, ammette le difficoltà dei treni regionali lombardi in un’intervista a Maurizio Giannattasio sul Corriere della Sera. “Essendo lombardo anch’io provo lo stesso sentimento”, dice riferendosi alle parole di Attilio Fontana sul sistema ferroviario regionale. “Stiamo investendo 5 miliardi di euro in treni nuovi in tutto il Paese”, prosegue Mazzoncini. “Abbiamo attivato una interlocuzione con il governatore e negli incontri di settimana scorsa Trenitalia ha preso l’impegno di presentare una proposta alla Regione in un paio di settimane”. Secondo quanto dichiara Mazzoncini al Corriere, il problema è la flotta “ampia ma vecchia soprattutto in alcune tratte. Trecento treni. È questo il problema. E siccome i treni nuovi non si trovano sugli scaffali del supermercato, la programmazione va fatta per tempo. In altre regioni, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Trenitalia ha firmato contratti lunghi che consentono di attivare gli investimenti per dimezzare l’anzianità dei treni, passando da una media di 20 anni a 10”. Il tutto mentre in Lombardia “ci sono due elementi critici. ’attuale contratto di programma con Trenord scade nel 2026, un periodo troppo breve. L’altro riguarda la compagine societaria di Trenord. La gestione al 50% tra Fnm e Trenitalia, con una capitalizzazione di soli 70 milioni di euro non ha consentito di fare un investimento importante pari a un miliardo e mezzo di euro. Un investimento del genere può essere attivato solo con un commitment molto forte da parte dei soci”. Mazzoncini propone nuovi investimenti a patto di un maggiore controllo. “La molla che può attirare gli investimenti è poter avere una maggiore partecipazione alla gestione della società, rispetto al passato”, spiega. Ma i tempi sono stretti. “Busogna veramente correre. Il 18 aprile è uscito dalle officine di Pistoia il primo Rock, il treno regionale a due piani. Le prove per l’omologazione termineranno nei primi mesi del 2019 e la consegna alle regioni avverrà a primavera. Dobbiamo fare i salti mortali per allineare la Lombardia con le altre regioni”.