Telecom: Slc Cgil, ora serve stabilità

Roma – La scorsa settimana il fondo americano Elliott ha acquisito quote di maggioranza nel consiglio di amministrazione di Telecom Italia, grazie anche all’aiuto e all’ingresso nello stesso consiglio di Cassa depositi e prestiti, operazione questa sostenuta dal ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda. Cosa significa per le telecomunicazioni in Italia, per il sistema paese e per i lavoratori dell’azienda? Per Fabrizio Solari, segretario generale della Slc, la categoria della Cgil che rappresenta i lavoratori della comunicazione, “la buona notizia è l’aver risolto un conflitto che sembrava infinito, un consiglio di amministrazione pieno di contraddizioni e un assetto proprietario che non ha mai trovato pace dopo la privatizzazione. Siamo al quarto, al quinto cambio di timoniere – ha detto ieri Solari a RadioArticolo1,, nel corso della trasmissione Italia Parla –  gli amministratori delegati durano qualche mese ed è evidente che questo era ed è un problema per Tim. Quindi l’aver trovato una prima soluzione sicuramente è una notizia positiva, che poi questa sia l’ennesima puntata del libro che abbiamo letto in questi ultimi vent’anni della privatizzazione, cioè l’ennesimo ribaltone che prelude a un altro ribaltone o invece finalmente il tentativo di dare una governance stabile all’azienda, questo credo sia ancora tutto da verificare. Mi fa ben sperare la presenza di Cassa depositi e prestiti, che non è certo guidata da una spinta speculativa”.