
Milano – “Nei giorni di festa non si deve lavorare men che meno nel giorno dedicato alla festa del Lavoro”, sostengono i sindacati del commercio. Scioperi regionali sono stai indetti dai sindacati in Lazio, Puglia e Sicilia, in Liguria e Lombardia dalla sola Filcams Cgil, mentre Cisl e Uil hanno propongono l’astensione dal lavoro. Appelli all’astensione dal lavoro sono stati lanciati in Piemonte, Emilia Romagna e Umbria. “Credo che sia profondamente sbagliato avere i negozi aperti nelle tre feste civili del nostro Paese che sono il 25 aprile, 1 maggio e il 2 giugno” ha dichiarato nei giorni scorsi il segretario della Cgil, Susanna Camusso, chiedendo perché non si possa riconoscere, a tutti coloro che non sono in servizi essenziali, di poter partecipare a iniziative, manifestazioni e di trascorrere del tempo libero. Secondo i sindacati la completa liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicali e festive, anno dopo anno, si sta rivelando disastrosa, non ha portato nessun aumento dell’occupazione e nessun aumento dei consumi, come dimostrano i tanti negozi dei centri storici chiusi e le procedure di licenziamento fatte dalle aziende della Grande distribuzione, anche quelle che hanno scelto il “sempre aperto h24”. Inoltre “sono peggiorate le condizioni di lavoro, gli orari, la vita dei lavoratori, è aumentata solo la precarietà. No a lavorare per le feste!”.