Fp Cgil: situazione drammatica nel carcere di Busto Arsizio (Va)

Varese – Questa volta i lavoratori ce l’hanno fatta a salvare da morte per auto-impiccagione un detenuto nel carcere di Busto Arsizio. Diversamente da ciò che è accaduto lo scorso 23 aprile, quando il corpo privo di vita di un detenuto diciannovenne è stato ritrovato col cappio al collo. “A poche ore da un nostro comunicato stampa di denuncia delle condizioni di detenuti, lavoratori e dello stesso carcere bustese – spiega la Fp Cgil in una nota – dobbiamo rincalzare il nostro appello: l’Amministrazione Penitenziaria, a livello locale e regionale, deve intervenire da subito per risolvere i pesanti problemi. Partendo dal sovraffollamento carcerario (oltre 430 detenuti a fronte dei regolamentari 298) che causa enormi disagi alle persone detenute, oltre a quelli dovuti al mix di diverse culture e ai soggetti più fragili, con problemi di salute mentale. Per arrivare all’organizzazione del lavoro degli agenti penitenziari. In particolare, preoccupa la nuova proposta del Direttore del carcere di diminuire i controlli delle sezioni attraverso turni di 8 ore, aumentando l’intensità lavorativa per operatori già provati. Come preoccupa l’idea di lasciare un solo agente per 2 sezioni detentive, un agente che, da solo, dovrebbe occuparsi di 120 detenuti. In queste condizioni, sarà possibile riuscire a salvare vite? Come Fp Cgil Lombardia e di Varese ringraziamo il lavoratore che oggi con spirito di abnegazione è riuscito a intervenire salvando il detenuto. E gli facciamo i nostri migliori auguri di pronta guarigione per l’infortunio che questo intervento gli ha causato”.