Sanità: Confindustria Lombardia, bene libertà di scelta dei valdostani

Milano – “Siamo lieti di apprendere che la Giunta regionale della Valle d’Aosta, pur non rinunciando a vigilare sull’appropriatezza e la sicurezza delle prestazioni erogate ai residenti, ha deciso di rimuovere il vincolo che rendeva necessaria una preventiva autorizzazione, per potersi sottoporre a interventi chirurgici presso strutture private accreditate fuori Valle”, dichiara Daniele Schwarz, AD di Multimedica e Vice Presidente di Confindustria Lombardia Sanità e Servizi. Il vincolo, introdotto con la delibera 591 del 2016 e revocato ora su proposta dell’assessore alla Sanità, limitava considerevolmente per i cittadini la possibilità di scegliere in autonomia la struttura presso la quale sottoporsi alle cure. La recente decisione della Giunta valdostana testimonia l’impegno e la volontà della Regione di mettersi in discussione, dandosi degli obiettivi di miglioramento, perseguiti anche attraverso l’ascolto effettivo delle esigenze dei pazienti e delle motivazioni che li inducono a cercare assistenza fuori dal territorio in cui risiedono. “L’obiettivo di limitare la fuga di assistiti e monitorare l’appropriatezza delle cure – prosegue Schwarz – può essere perseguito, probabilmente con maggiore efficacia e rispetto della libertà dei cittadini, non tanto ricorrendo a misure coercitive ma attraverso una continua ottimizzazione della capacità di risposta dei sistemi sanitari regionali ai reali bisogni di salute dei pazienti. In un periodo storico in cui anche l’Europa sta aprendo le frontiere del turismo medicale – conclude il Vice Presidente Schwarz – tale fenomeno, se interpretato correttamente e non ostacolato a priori, può diventare uno strumento di analisi interna alle Regioni, utile a identificare le proprie aree di miglioramento e apportare gli opportuni correttivi, nell’ottica di garantire ai cittadini l’eccellenza delle cure e una crescita costante nell’offerta di servizi sanitari. Ci auguriamo, quindi, che il “modello Valle d’Aosta” possa diventare una good practice da prendere ad esempio, superando pratiche anacronostiche”.