Milano – In diverse regioni italiane, sarà sciopero nel commercio a Pasqua e Pasquetta per continuare a contrastare le liberalizzazioni delle aperture domenicali e festive nel commercio. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Toscana hanno proclamato l’astensione dal lavoro e lo sciopero per le prossime festività: “La completa liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicali e festive, anno dopo anno, si sta rivelando disastrosa, non ha portato nessun aumento dell’occupazione e nessun aumento dei consumi, come dimostrano i tanti negozi dei centri storici chiusi e le procedure di licenziamento fatte dalle aziende della Grande Distribuzione, anche quelle che hanno scelto il “sempre aperto h24”. Sono peggiorate le condizioni di lavoro, gli orari, la vita delle lavoratrici e dei lavoratori, è aumentata solo la precarietà”. Anche Filcams, Fisascat e Uiltucs dell’Emilia Romagna hanno proclamato, in occasione delle festività pasquali, uno sciopero per il giorno 1° aprile 2018 e astensione dal lavoro per il 2 aprile, invitando i lavoratori del commercio e gli addetti di tutte le attività svolte all’interno dei centri commerciali ad aderire astenendosi dal lavoro nelle festività. Mobilitazione proclamata anche in Puglia dove è stato proclamato in tutti i centri commerciali, negozi e Iper, lo sciopero unitario per l’intero turno di lavoro per il 1 aprile in concomitanza con le festività di Pasqua e astensione per Pasquetta 2018. Sciopero e astensione dal lavoro proclamati per l’intero turno del lavoro per le giornate del 2 aprile, ma anche 25 Aprile, 1 Maggio e 2 Giugno in Sicilia: “al fine di garantire a tutte le lavoratrici e i lavoratori di poter godere del diritto al riposo festivo nel rispetto delle festività civili e religiose.” Anche nel Lazio, le tre sigle sindacali del commercio hanno proclamato lo sciopero sia per Pasqua che per il 25 aprile e il 1 Maggio. In Veneto l’Assessore Regionale allo Sviluppo economico, Roberto Marcato, ha annunciato di aver inviato a tutti i parlamentari veneti una richiesta formale perché le competenze in materia di aperture straordinarie nel commercio tornino alle Regioni e poter così regolamentare il settore dopo la totale liberalizzazioni introdotte dal Decreto Salva Italia del 2011. La proposta era stata precedentemente presentata ad un tavolo regionale con le parti sociali e sostenuta dalla Filcams Cgil Veneto. “Già la Corte Costituzionale ha sancito il diritto di astenersi dalla prestazione nelle festività riconoscendo quindi il diritto generale al godimento del giorno festivo” – un risultato importante legato alle azioni legali sostenute dalla Filcams.