Milano – Il Consiglio di Amministrazione di Cassa depositi e prestiti Spa (CDP) ha approvato oggi il progetto di bilancio d’esercizio, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 e la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario del Gruppo CDP 2017 ai sensi del D. Lgs. 254/2016. Il progetto di bilancio sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea degli azionisti prevista in data 23 maggio e 20 giugno 2018, rispettivamente in prima e in seconda convocazione (anziché in data 16 maggio 2018, come precedentemente comunicato). I risultati del 2017 confermano il ruolo centrale e di promozione svolto dal Gruppo CDP a sostegno dell’economia italiana. Le risorse mobilitate e gestite dal Gruppo sono state pari a circa € 33,7 mld, per un totale di investimenti complessivamente attivati pari a € 58 mld (con un multiplo di 1,7x), prevalentemente tramite finanziamenti, investimenti e garanzie. L’ammontare delle risorse mobilitate è risultato in crescita di circa il 20% rispetto all’esercizio precedente e pienamente in linea con gli obiettivi di avanzamento previsti nel Piano Industriale 2016-2020. Le risorse mobilitate sono state così destinate: € 15,9 mld all’internazionalizzazione delle imprese italiane (+ 12% rispetto al 2016; € 17,7 mld di investimenti attivati); € 11,2 mld alle imprese (+ 29% rispetto al 2016, € 26,2 mld di investimenti attivati); € 6,3 mld agli Enti pubblici e alle infrastrutture (+19% rispetto al 2016 – di cui soltanto il segmento infrastrutture +89%; investimenti attivati pari a € 13,9 mld); € 0,3 mld al settore immobiliare (+ 43% rispetto al 2016, € 0,3 mld di investimenti attivati). Il contributo della sola Capogruppo CDP SpA alle risorse mobilitate e gestite è stato pari a quasi € 19 mld, in crescita di oltre il 21% rispetto al 2016, con oltre € 41,5 mld di investimenti attivati (con un multiplo di 2,2x). Le risorse sono state indirizzate in favore dei motori dello sviluppo economico del Paese. CDP si conferma, infatti, operatore chiave a sostegno: dei territori, finanziando gli Enti pubblici e le opere nel settore infrastrutturale, dei trasporti e delle telecomunicazioni (€ 6,3 mld); delle imprese, finanziando l’innovazione, sostenendo il sistema produttivo nazionale, anche nei territori colpiti dalle calamità naturali, e contribuendo alla ripresa dell’economia (€ 9 mld); dell’internazionalizzazione, favorendo le esportazioni italiane all’estero (€ 3,4 mld); del settore immobiliare, promuovendo il social housing, lo smart housing, la valorizzazione degli immobili pubblici e il settore turistico, parallelamente a una strategia di interventi riorganizzativi mirati al risanamento e alle dismissioni (€ 0,2 mld). L’utile netto è risultato pari a circa € 2,2 mld, in assenza di componenti straordinarie, confermando il trend di forte crescita iniziato nel 2015 (+ 33% rispetto al 2016; + 147% rispetto al 2015). Sulla dinamica dell’utile hanno inciso positivamente l’aumento del margine di interesse e il minor costo del rischio, sia sui crediti che sugli investimenti in equity.