Vertenza Trony: la beffa ricade sui lavoratori

Milano – Venerdì 16 marzo è arrivata l’istanza di fallimento di DPS Group, sabato 17 i negozi a marchio Trony gestiti dal gruppo sono rimasti chiusi. Ora è tutto in mano al tribunale. “I lavoratori hanno ritirato i propri effetti personali ed hanno concluso la loro attività, negli ultimi mesi ridotta a causa della mancanza di merce. Come organizzazione sindacale – si legge un a nota della Filcams Cgil – abbiamo cercato di contattare GRE (la società che dichiara di essere distributrice del marchio Trony) dato che la stessa ha recentemente comunicato, tramite un annuncio sui maggiori quotidiani, che era in procinto di aprire più di 40 nuovi punti vendita in Italia. Sempre GRE sottolineava di non aver nulla a che vedere con la famiglia Piccino e le sue società: DPS, FRC (la ex Fnac) e Vertex. Ma se andiamo a visionare il sito della GRE troviamo una informazione singolare: nei 13 azionisti troviamo anche le società della famiglia Piccinno… “a buon intenditor poche parole”. Ad oggi la situazione è la seguente: tra Milano ed hinterland poco più di 100 lavoratori (e le loro famiglie) si sono ritrovati senza un reddito e senza un posto di lavoro; DPS Group (la “bad company”) ha dichiarato fallimento dopo aver paventato nei mesi scorsi la possibilità di qualche altro colosso dell’elettronica che potesse acquisire i negozi; FRC (sempre ex-Fnac) che ha già mandato le lettere di licenziamento ai dipendenti; Vertex (la “good company” ?) che si ritrova ad avere punti vendita che a fasi alterne le vengono ceduti e poi ripresi. Questa è l’imprenditoria italiana “deviata”. E in questa beffa a pagare sono, come sempre, i lavoratori che ne pagano le conseguenze. Chiamiamo tutti i responsabili di questa vertenza ad un atto di onestà: verso l’Italia, verso i lavoratori, verso i consumatori. Non può esserci rispetto per chi froda e tradisce la fiducia dell’altro! Non può passare inosservata una modalità di una certa imprenditoria che approfitta di tutto e tutti per poterne venire fuori “linda come un lenzuolo appena lavato”, conclude la nota.