8 marzo: Cgil Lombardia, parità nella vita e nel lavoro

Milano – La Cgil ha dedicato la Giornata internazionale della donna 2018 alla legge 194 che quest’anno compie 40 anni. “Lotto Insieme, come ieri, per domani” è lo slogan scelto. Sono tanti i temi al centro delle rivendicazioni femminili e il lavoro non è escluso. Parità di salario, conciliazione vita-lavoro sono i temi cui le lavoratrici sono più sensibili. Quest’anno, coi rinnovi contrattuali e le elezioni delle Rsu nel pubblico impiego alle porte, il lavoro prende una piega ancora più preponderante in questa giornata dedicata alle donne. La Funzione Pubblica Cgil Lombardia ha scelto di coinvolgere le lavoratrici che si candidano alle elezioni Rsu, chiedendo loro di lanciare un messaggio, attraverso un evento creato appositamente sulla pagina Facebook della categoria. I messaggi sottolineano la forza delle donne, il coraggio e la fierezza di lottare per i propri diritti, “la piena autonomia di scegliere ciò che vogliamo”. “La donna ha la capacità di farsi carico dei problemi, ma non dobbiamo sottovalutare il suo ruolo di combattente”. “Noi donne dobbiamo essere in campo per rappresentare l’universo femminile nel mondo del lavoro, per garantire nuovi diritti e tutele, come abbiamo fatto coi rinnovi contrattuali. Una Rsu donna della Cgil serve per continuare questo percorso nella contrattazione di sede”. “Chiediamo che vengano presi provvedimenti più seri contro i femminicidi”. “Otto marzo non è solo mimosa, sono i diritti di ieri, oggi, domani”. Otto marzo “non solo oggi” ha la forma e la sostanza di un articolo presente nei tre nuovi contratti nazionali di Funzioni Centrali, Funzioni Locali e Sanità pubblica. Per la prima volta, nel pubblico impiego, una norma tutela e garantisce diritti concreti ed efficaci alle donne vittime di violenze di genere. È un buon punto di partenza, non d’arrivo. Manuela Vanoli, segretaria generale Fp Cgil Lombardia, dichiara: “Basta con la violenza contro le donne, con i femminicidi, con la continua sottovalutazione del fenomeno. La società tutta, a partire dagli uomini e dalle istituzioni, deve farsi carico di questo drammatico problema. È necessaria una svolta culturale che faccia del rispetto delle donne e della loro differenza un pilastro di democrazia e libertà”. Siamo Fp Cgil, siamo “Funzione Paritaria”: rappresentiamo il lavoro pubblico, che ha una presenza femminile molto elevata. Queste donne, che erogano diritti di cittadinanza e conoscono bene tutte le fatiche ma anche il valore delle donne, aspirano, con tutte loro, alla parità piena nella vita quotidiana, lavoro compreso.