Presenza femminile negli studi tecnico scientifici: ricerca CA Technologies-Fondazione Sodalitas (2)

Milano – Si conferma la scarsa presenza di donne negli ambiti lavorativi tecnico-scientifici, una situazione che per il 72% dei Responsabili delle Risorse Umane si deve in larga parte alla scarsità di laureate in discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Math). Eppure, secondo i risultati dell’indagine di CA Technologies, chi si occupa di risorse umane riconosce il ruolo delle donne nel cammino verso l’innovazione: l’83%, per esempio, si dice molto o abbastanza d’accordo sul fatto che, all’interno dei team di sviluppo, possano dare un significativo valore aggiunto alla creazione di prodotti e servizi in grado di cogliere maggiormente e indirizzare meglio le esigenze dell’utenza femminile. Ancora più importante il fatto che l’84% degli stessi intervistati ammetta che una maggiore presenza di donne negli ambiti tecnico-scientifici potrebbe avere un impatto sulla crescita del business aziendale. Le donne inoltre possiedono alcune delle competenze maggiormente richieste nei processi di innovazione. Secondo i risultati dell’indagine, per i Direttori dei Sistemi Informativi le soft skill più ricercate per abilitare i processi innovativi sono l’apertura al cambiamento, la capacità di problem solving, la propensione alla collaborazione e al team working e il pensiero laterale. Il 72% dei Responsabili delle Risorse Umane riconosce alle donne particolari attitudini proprio nei primi due ambiti, e gli stessi Direttori dei Sistemi Informativi ritengono l’universo femminile particolarmente portato per il problem solving (77%) e per il pensiero laterale (64%). I risultati delle interviste condotte sul campione degli studenti confermano come informazione e formazione siano indispensabili. Sebbene infatti il 70% dei ragazzi e il 59% delle ragazze intervistate affermino di non essere influenzati dai genitori nella scelta del percorso di studi e di carriera, il 23% di queste ultime dichiara di essere indirizzato verso una formazione umanistica (contro il 6% dei ragazzi) mentre solo al 12% viene suggerito un percorso di studi STEM (rispetto al 21% dei ragazzi). Spostando l’attenzione sulle propensioni personali, inoltre, solo il 30% delle ragazze ha risposto di sentirsi portato per la matematica (contro il 50% dei ragazzi) ammettendo di puntare maggiormente su buone capacità di esposizione (61%) e di scrittura (63%).