Alternanza scuola-lavoro: una ricerca della Cgil (1)

Roma – È stato presentato quest’oggi, presso la sede nazionale della Cgil, il secondo monitoraggio delle esperienze di alternanza scuola lavoro promosso da Confederazione, Flc Cgil e Rete degli Studenti Medi e realizzato dalla Fondazione Di Vittorio. I dati dell’indagine, la seconda dopo l’entrata in vigore dell’obbligo di alternanza e della Buona Scuola, sono stati rilevati in 92 Province di tutte le Regioni italiane e riguardano le esperienze di alternanza scuola lavoro per 43.582 studenti in obbligo di 187 scuole. Rispetto al totale degli studenti che dovrebbero essere inseriti in un percorso Asl, si conferma l’incidenza dei non inseriti al 2%, con un picco tra gli studenti delle classi III (2,7%, se appartenenti ai licei sale al 3,7%) rispetto a quelle delle classi IV (1,2%). L’80% dei ragazzi (il 70% nel monitoraggio dello scorso anno) ha partecipato ad attività propedeutiche E ha realizzato un periodo di apprendimento tramite esperienze di lavoro, con una prevalenza nelle classi IV (83,7%) e un calo nelle III (76,5%). Come nel precedente monitoraggio, quasi tutte le scuole (oltre il 90%) hanno progettato i percorsi Asl all’interno del Piano Triennale dell’Offerta Formativa. Un ragazzo su 5 (nel precedente monitoraggio erano 1 su 4) ha partecipato solo ad attività propedeutiche senza avere esperienze di apprendimento in contesti di lavoro (l’11%), con un picco nelle classi III (16%), oppure solo ad esperienze di lavoro al di fuori di una loro contestualizzazione basata su formazione e seminari organizzati dalle scuole (8,7%). Rischia quindi di essere fuori da percorsi di qualità. Per i percorsi di alternanza lo stile di progettazione prevalente tra le scuole resta quello di accettare offerte provenienti da soggetti privati, nate in modo occasionale (in quasi l’80 dei casi). Cala il numero di scuole che siglano accordi di rete territoriali con soggetti pubblici (dal 50% al 40%) e accordi tra scuole. Resta stabile il numero di scuole che co-progetta all’interno di accordi di settore legati a filiere produttive. Calano le scuole che progettano i percorsi ASL all’interno dei protocolli di intesa previsti dall’USR e dal MIUR . – (imprese-lavoro.com)