Caritas: regole su crediti deteriorati favoriscono l’usura

Milano – “Ogni giorno ci troviamo a ricevere famiglie che temono di perdere la casa o l’hanno già persa. Sono persone del ceto medio, che in seguito alla crisi economica, non sono riuscite più a pagare i mutui che avevano contratto. Fino ad ora avevano negoziato con le banche, ma ora gli istituti di credito, per ottemperare alle nuove regole, hanno dovuto cedere i crediti in sofferenza a grossi gruppi internazionali che si affidando per la riscossione ad agenzie senza scrupoli. Il rischio concreto è che queste persone, non riuscendo a farsi fare più credito legalmente, pur di non perdere l’abitazione ricorrano alle vie illegali: quelle dell’usura”. Lo denuncia Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana, in qualità di presidente della Fondazione anti usura San Barnardino. Avendo poco tempo a disposizione per liberarsi dei crediti deteriorati, gli istituti di credito italiani sono costretti a svenderli a un prezzo che va dal 20% al 10% del loro valore. Gli acquirenti, in genere grandi gruppi internazionali in grado di agire senza troppi controlli, si rivalgono sui creditori. Secondo i dati Eurispes, le province lombarde mostrano una permeabilità all’usura inferiori alla media nazionale (44,02), tutte mostrano comunque valori rilevanti con Milano in testa (36,41) e a seguire Varese (27,78), Bergamo (25,37), Brescia (23,84), Cremona (23,50), Monza e Brianza (21,10), Pavia (19,20), Mantova (18,34), Lecco (17,95), Lodi (15,92), Como (15,38), Sondrio (7,41). “Dopo avere tanto parlato di sicurezza del sistema bancario e di organi di vigilanza, mi chiedo come sia possibile che nel nostro Paese questo dramma, che riguarda i soggetti più deboli, possa essere tollerato, a maggior ragione dopo le recenti parole di Papa Francesco che, proprio all’udienza con i rappresentanti delle Fondazioni anti-usura lo scorso 3 febbraio, ha ricordato che “l’usura è un peccato grave: uccide la vita, calpesta la dignità delle persone, è veicolo di corruzione e ostacola il bene comune” e ha invitato i responsabili del sistema bancario affinché vigilino sulla qualità etica delle attività e degli istituti di credito”, sottolinea Gualzetti.