Sviluppo: Camusso, dinamiche crescita non diminuiscono diseguaglianze

Roma – “Le dinamiche della crescita in atto non diminuiscono le diseguaglianze né producono nuova occupazione, soprattutto di qualità. Dalla ricerca, infatti, si evince che continua a crescere la concentrazione della ricchezza e, contemporaneamente, peggiora la percezione di una parte importante del mondo del lavoro e delle famiglie italiane sul loro futuro”. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, commenta il 3° Rapporto sulla qualità dello sviluppo, realizzato dalla Fondazione Di Vittorio e dall’Istituto Tecnè. “Un fenomeno – sottolinea il leader della Cgil – che si tende a nascondere. Le diseguaglianze sono state una delle cause della crisi e il loro permanere nella fase più alta di crescita del PIL degli ultimi tre anni spiega il diffuso pessimismo e malcontento tra le persone e le forme di risentimento sociale di cui si alimentano i populismi”. “I dati generali – aggiunge Camusso – migliorano o sono stazionari, ma è proprio la mancanza di fiducia nella prospettiva economica, sia del Paese che delle famiglie, che colpisce. Pochi stanno meglio, molti continuano a stare male. Al massimo, la loro condizione smette di peggiorare”. “E’ evidente – conclude il segretario generale della Cgil – che la qualità della ripresa non è all’altezza delle necessità; troppo forte il suo carattere congiunturale e non strutturale, così come troppo elevata resta la differenza tra il nord e il sud del Paese. Per questo le proposte del sindacato insistono su investimenti produttivi, a partire dalle nuove tecnologie digitali, sul governo dell’innovazione e sulla qualità dell’occupazione”.