Roma – Secondo Coldiretti ci sono i salumi piu’ prestigiosi dal Parma al San Daniele che spesso vengono “clonati”, ma anche gli extravergini di oliva, le conserve come il Pomodoro San Marzano. Ora le brutte copie di prodotti simbolo del Made in Italy sono state esplicitamente autorizzate dall’Unione Europea negli accordi di libero scambio conclusi con il Canada e il Giappone e in dirittura di arrivo come quello con i Paesi del Mercosur dove la produzione locale del falso e’ tra i piu’ fiorenti del mondo, dal Parmesao Carioca al Grana, dal Reggianito al Provolone, dal Romano al Sardo fino alla Mortadela. Ad aprire la strada – sottolinea la Coldiretti – e’ stato il Trattato di libero scambio con il Canada dove sono falsi quasi nove formaggi di tipo italiano in vendita su dieci. L’accordo con il Paese Nordamericano (Ceta) ha legittimato per la prima volta nella storia dell’Unione Europea le imitazioni del Made in Italy che sfruttano i nomi delle tipicita’ nazionali, dall’Asiago alla Fontina dal Gorgonzola ai Prosciutti di Parma e San Daniele. Un accordo che colpisce anche il formaggio italiano piu’ esportato nel mondo, il Parmigiano Reggiano, che potra’ essere liberamente prodotto e commercializzato dal Canada con la traduzione di Parmesan. L’accordo – spiega la Coldiretti – e’ gia’ entrato in vigore a livello europeo il 21 settembre 2017, anche se in via provvisoria, ma il nuovo Parlamento italiano che uscira’ dalle elezioni ha la possibilita’ di non ratificarlo Un precedente che – denuncia la Coldiretti – e’ stato subito recepito nell’accordo definitivo tra l’Unione Europea e Giappone che autorizza per i prossimi anni la produzione e vendita di Asiago, Fontina e Gorgonzola Made in Japan ma anche di copie locali con i nomi ‘grana’, ‘padano’, ‘romano, ‘provolone’, ‘mortadella’ e il preoccupante via libera totale al Parmesan dagli occhi a mandorla. La situazione – continua la Coldiretti – e’ ancora piu’ preoccupante nel negoziato in corso con i paesi del mercato comune dell’America meridionale di cui fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay (Mercosur). Sulle 291 denominazioni italiane Dop/Igp riconosciute dall’Unione Europea e’ stata prevista una lista di appena 57 tipicita’ da tutelare ma su 30 di queste sono state gia’ presentate opposizioni, a partire dal Parmigiano Reggiano.