Restauratori: sindacati in campo per la qualifica

Milano – Il Ministero dei Beni Culturali  da oltre 13 anni deve provvedere alla pubblicazione di un Elenco Nazionale dei Restauratori, obbligo previsto dalla legge, in modo da riordinare le professionalità del settore e finalmente attribuire la qualifica professionale a oltre 15.000 lavoratori a livello nazionale. La procedura prevede l’esame di 6.500 domande che il MIBACT ha ricevuto tramite un bando pubblico e l’organizzazione di una prova di idoneità per altre 10.000 persone. Invece, il MIBACT continua a tergiversare, prorogando per la quarta volta i lavori della Commissione Ministeriale di Esperti che dovrebbe pubblicare l’elenco. È così che lo Stato e il Ministero si prendono cura del nostro Patrimonio? Si chiedono Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil della Lombardia in una nota alla stampa. Si continua a ripetere che il Patrimonio monumentale, storico e artistico del nostro Paese è una risorsa inestimabile, ma moltissime persone che lavorano alla sua salvaguardia non hanno alcuna attestazione ufficiale della loro qualifica e competenza professionale e per questo sono perennemente esposti a contratti al ribasso e precari, e al ricatto di datori di lavoro che se ne approfittano. E questo anche  a causa dei ritardi e dell’ incuria del MIBACT. È per questo motivo che Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, il 26 gennaio, organizzano una protesta con flash-mob davanti alla sede del Ministero dei Beni Culturali a Roma, e chiedono un incontro con il Ministro Franceschini, per ribadire la necessità del giusto riconoscimento di chi lavora nel restauro e per affermare un’azione di Tutela che salvaguardi e valorizzi veramente il nostro Patrimonio e chi se ne prende cura. Anche dalla Lombardia partiranno rappresentanze di lavoratori del settore, per partecipare alla protesta.