Confagricoltura: anno difficile, Lombardia tiene

 

Milano – L’agricoltura, secondo le prime stime del Centro Studi di Confagricoltura, sta vivendo una fase congiunturale difficile. Un elemento in controtendenza rispetto all’andamento dell’economia generale del Paese.  Complessivamente, gli occupati sono 859.000 a livello nazionale, in contrazione rispetto agli 884.000 di un anno fa. Sul territorio lombardo la situazione è migliore. In questi mesi – rileva Confagricoltura – i buoni andamenti del prezzo del latte e di quello delle carni suine hanno generato un incremento di redditività della zootecnia (ad eccezione del comparto delle carni bovine). Positivi anche i settori del vino (con un deciso incremento dell’export) e della quarta gamma. In particolare difficoltà anche in Lombardia, invece, ci sono la cerealicoltura, la risicoltura e l’allevamento avicolo a causa dell’epidemia di influenza aviaria. “In Lombardia – ha commentato Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura a livello regionale – l’agricoltura ha tenuto maggiormente rispetto ad altri territori italiani grazie alle buone dinamiche dei prezzi della zootecnia, ma l’instabilità caratterizza tutti i comparti ed i livelli delle produzioni vegetali si sono dimostrati insoddisfacenti e minati dall’andamento climatico. Inoltre – ha proseguito Boselli – i costi di produzione sono rimasti elevati, compromettendo la redditività delle coltivazioni”.
Il 2018, secondo Confagricoltura Lombardia, sarà un anno estremamente importante, anche per le scadenze elettorali. “I numeri nazionali dimostrano – conclude il presidente Boselli – la necessità di un sostegno vero se vogliamo dare un futuro alla nostra agricoltura: è importante che i candidati al Parlamento e alla Regione prendano coscienza dell’importanza e delle problematiche di questo settore, facendosi poi portavoce delle nostre istanze nel delicato confronto che si sta aprendo a Bruxelles sul futuro della Pac”.