Milano – “Passare una giornata di festa coi propri cari è un diritto che riteniamo inderogabile – spiegano con una nota le segreterie milanesi di Filcams, Fisascat e Uiltucs – i fatturati non si risanano tenendo aperti negozi e centri commerciali in giorni che per loro natura sono dedicati alle famiglie e ai principi che sono alla base della nostra società e del nostro stare insieme come collettività. Il decreto Salva Italia del governo Monti non ha salvato proprio nulla, neanche dalla perdita dei posti di lavoro per effetto delle procedure di licenziamento nei gruppi della grande distribuzione, continuiamo a batterci per una seria regolamentazione delle aperture che sia rispettosa delle esigenze dell’utenza, della necessità delle aziende di fare fatturato e del diritto delle decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori di poter passare alcuni giorni dell’anno con i propri cari. A questo si aggiunge che ormai da troppi anni moltissime lavoratrici e lavoratori del commercio sono senza contratto nazionale. Questo aggiunge ulteriore disagio perché queste aziende pretendono dai propri dipendenti senza dare nulla in cambio. Per queste ragioni ribadiamo ancora una volta che non esiste l’obbligo contrattuale lavorativo per le festività di Sant’Ambrogio (solo per Milano), Immacolata, Natale, Santo Stefano, 1° Gennaio (Capodanno), 6 gennaio, e invitiamo pertanto tutte le lavoratrici e i lavoratori del commercio ad astenersi dal prestare la propria attività lavorativa in queste giornate”. Venerdì 22 dicembre è in programma anche uno sciopero nazionale dei lavoratori della grande distribuzione.