Rapporto filiera Tlc: investimenti a 6,5 mld, ricavi +1% (2)

Roma – “I risultati raggiunti dal settore nel 2016, messi in evidenza dal Rapporto, vanno intesi come l’inizio di un percorso di risalita dalla crisi di fatturato degli anni scorsi – dichiarano congiuntamente il vice presidente di Asstel, Francesco Micheli e i segretari generali di Slc-Cgil, Fabrizio Solari, Fistel-Cisl, Vito Vitale, Uilcom-Uil, Salvatore Ugliarolo –  La piena ripresa di un settore strategico come le Tlc va considerata una priorità per il Paese. Negli ultimi anni l’intera filiera delle Telecomunicazioni italiana è stata attraversata da una serie di importanti trasformazioni societarie e da processi aziendali di profonda ristrutturazione, che hanno interessato alcuni dei principali Gruppi del Settore e coinvolto le Parti Sociali nella ricerca di adeguate soluzioni sotto l’aspetto del lavoro e della sua organizzazione. In questi nuovi percorsi il Sistema delle Relazioni Industriali ha dato prova di essere uno strumento importante, per indirizzare i processi settoriali e aziendali mirati a migliorare la competitività e rafforzare il sistema produttivo riconfermando la validità e il ruolo del Contratto Collettivo Nazionale delle Telecomunicazioni quale strumento di regolazione generale del lavoro e del livello dei trattamenti economici minimi di garanzia, e favorendo  la diffusione della contrattazione di secondo livello, quale strumento virtuoso per il miglioramento della redditività e della produttività a vantaggio dei lavoratori e delle imprese, e di modelli di welfare innovativo. Inoltre, l’implementazione dei piani di infrastrutturazione a banda ultra-larga fissa e mobile e la trasformazione digitale dello stesso settore Tlc stanno facendo emergere la necessità di nuove figure professionali e nuove competenze. Ciò si aggiunge alla profonda trasformazione che interesserà sempre più il mercato del lavoro, chiamato a coniugare l’allungamento della vita lavorativa con nuovi processi di lavoro, con l’accelerazione della digitalizzazione e con la necessaria flessibilità dei mestieri. In tale quadro è necessario riconfermare la necessità di promuovere interventi sul versante della formazione volti a favorire la riqualificazione ed il riposizionamento in atto nella Filiera, tenuto conto dell’impatto che l’innovazione digitale è destinata a produrre anche in ordine alle competenze e alle professionalità del personale del Settore. Da qui l’esigenza che la fase di ripresa della filiera sia accompagnata e sostenuta da efficaci politiche attive del lavoro come chiave per promuovere l’incontro tra domanda e offerta e mettere lavoratori e imprese, nelle condizioni di cogliere al meglio le opportunità che derivano dalla trasformazione digitale dell’economia. E’ necessario, infine, un quadro di regole e prassi chiaro e favorevole agli investimenti, capace sciogliere i nodi normativi ed eliminare gli ostacoli attuativi che continuano a imbrigliare lo sviluppo delle reti e dei servizi. L’adeguamento dei valori dei limiti alle emissioni elettromagnetiche sullo standard europeo, tanto più con l’avvio della sperimentazione sul 5G, è un’esigenza non più rinviabile per lo sviluppo della rete a banda ultra larga mobile. Così come è urgente procedere all’omogeneizzazione sul territorio nazionale delle prassi burocratiche che accompagnano le opere di infrastrutturazione con la fibra, mentre è importante che nell’iter di realizzazione del Sinfi (Catasto delle infrastrutture presenti sul territorio sopra e sottosuolo) prevalga l’approccio interoperabile tra Regioni e amministrazioni centrali per evitare il rischio di duplicazione degli oneri a carico degli operatori.”