Violenza donne, in aumento le richieste di aiuto ai centri del Comune di Milano

Milano – Cresce il numero delle donne che hanno il coraggio di chiedere aiuto alla rete dei centri antiviolenza del Comune di Milano, sfondando il muro della paura e della solitudine. Nel 2016 erano state 1.671 quelle accolte, protette e assistite dopo maltrattamenti, abusi e violenze subite nell’80 per cento dei casi da mariti, conviventi ed ex compagni. I dati del primo trimestre 2017 dicono che si arriverà fino a duemila. Il Comune di Milano per rafforzare l’azione della rete dei centri antiviolenza, composta da 13 realtà attive da molti anni sul territorio, dal 2011 ha quadruplicato le risorse utilizzando fondi propri e ottenendo finanziamenti dalla Regione e dal Governo grazie a progetti su servizi, case rifugio e campagne di sensibilizzazione e informazione, che hanno raggiunto circa 30.000 contatti. Dal prossimo marzo il Comune potrà contare su una nuova esperienza di accoglienza presso Casa Chiaravalle, il bene confiscato alle mafie più grande della Lombardia, presentata ieri dall’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, con il Ministro alla Giustizia Andrea Orlando e Silvia Bartellini, Presidente della Rete di imprese sociali “Passepartout”. Lì ci si prenderà cura di donne italiane e straniere vittime di violenza e torture, alcune delle quali anche subite durante i flussi migratori verso l’Italia. Molte di queste sono state seguite nei centri di prima accoglienza ma nella struttura di Casa Chiaravalle potranno ricevere una assistenza specifica. “Domani è la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Una delicata giornata di mobilitazione. Ci arriviamo dopo aver compiuto passi importanti. L’aumento, operato in questi anni, in controtendenza nazionale, del 400% delle risorse dedicate ai centri antiviolenza e ai progetti di informazione e contrasto, l’aumento delle vittime prese in carico dai servizi e la realizzazione di alcuni progetti fondamentali come quello di Casa Chiaravalle. Un cammino che deve proseguire ogni giorno come sottolineato anche oggi all’incontro organizzato dall’Ordine degli Avvocati” Questo il profilo delle donne seguite dalla rete dei centri antiviolenza: italiane (64%), di età tra i 30 e i 49 anni (56%), con una occupazione (60%). Nel 39% dei casi il maltrattante è il marito o il partner o l’ex partner (25%), il convivente o l’ex convivente (20%). Solo nel 2% dei casi è uno sconosciuto. Tra le tipologie di violenze subite (spesso ricorre più di una) nel 35% dei casi è fisica, nel 41% psicologica, nel 7% sessuale.