SICUREZZA 2017: Fiera Milano, opportunità per 45mila operatori

Milano – La nuova legislazione europea prevedrà multe fino a 20 milioni di Euro, o fino al 4% del fatturato, per le aziende non in regola nella protezione dei dati. A Fiera Milano, durante la manifestazione SICUREZZA, una riflessione dedicata per rimanere al passo con l’evoluzione del mercato. 45.000 nuove opportunità di lavoro per i professionisti della privacy: è la prospettiva che si profila nei prossimi mesi grazie all’entrata in vigore, il 25 maggio 2018, del nuovo Regolamento Europeo sulla Protezione dei dati personali (GDPR) che, nell’era della videosorveglianza intelligente, tutelerà il diritto alla riservatezza aumentando di contro responsabilità di produttori, installatori e grandi utilizzatori. Una vera “rivoluzione” per il settore security e i suoi professionisti, nata con l’obiettivo di tutelare in modo organico i diritti di tutti i cittadini dell’Unione. Se ne è parlato oggi nel convegno dal titolo W la privacy! – GDPR, il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati personali, organizzato Ethos Media Group, con il patrocinio di Federprivacy nell’ambito di SICUREZZA 2017, manifestazione di riferimento del settore security&fire a Fiera Milano fino al 17 novembre. Quella della privacy è una tematica che direttamente o indirettamente coinvolge tutti i tipi di azienda. “Il nuovo Regolamento europeo – ha esordito Francesco Pizzetti, Giurista e già Presidente Autorità Garante per la protezione dei dati personali – è uno strumento flessibile e proprio per questo è complesso e carica di maggiori responsabilità il titolare del trattamento dei dati, ma questo è anche il suo pregio perché ne fa uno strumento non rigido e che si adatta facilmente alle evoluzione delle tecnologie e delle modalità e esigenze del lavoro nel tempo”. Secondo le stime dell’Osservatorio di Federprivacy, l’applicazione della normativa GDPR genererà la richiesta di 45.000 esperti tra “DPO” e consulenti in materia di data protection. “I DPO – ha spiegato Secondo Sabbioni, DPO presso il Parlamento UE – devono avere un’approfondita conoscenza della normativa e delle prassi in materia di privacy, essere in grado di unire competenze giuridiche, ma anche informatiche e gestionali e fungeranno da tramite tra il titolare del trattamento dei dati e i soggetti interessati”.