Fondazione Cariplo: povertà minorile, un patto per contrastarla (2)

Milano – Il prossimo obiettivo di QuBì, Quanto Basta, è stabilire se ci sono e quante sono le famiglie con minori in povertà assoluta che non ricevono trasferimenti pubblici e sono quindi ancor più a rischio. Caritas, Banco Alimentare e realtà come Fondazione Pellegrini stanno già lavorando affinché le tante risposte al fenomeno povertà che danno quotidianamente possano essere sistematizzate all’interno di una lettura condivisa del fenomeno. Il prossimo obiettivo è quello di creare una fotografia delle risposte alla povertà che le tante realtà concorrono a dare. Circa il 90% dei nuclei familiari con minori raggiunti da almeno una misura è sotto alla linea di povertà assoluta. Nello specifico, se prendiamo una famiglia con un solo genitore composta da un adulto e un minore, il reddito medio è di circa 4.800 euro lordi annui mentre la soglia di povertà calcolata dall’Istat per la stessa tipologia di famiglia è di 12.800 euro annui. Un gap pari a circa 8.000 euro annui, che significa soprattutto mettere quel minore e quella famiglia in una condizione di rinuncia dell’essenziale, come un’adeguata alimentazione, l’accesso a cure di prevenzione e una più ampia possibilità di crescere dignitosamente. La situazione non cambia di molto se consideriamo una famiglia con due adulti e due minori: in questo caso il gap ammonta mediamente a 8.100 euro. Dal 1 gennaio 2018 sarà attivo il Reddito di Inclusione (REI) per le persone in povertà: si tratta della prima misura strutturale di contrasto della povertà, la cui introduzione va sostenuta e accompagnata.