Lavoro, dirigenti in Comune: il 23% si propone attraverso Linkedin

Milano – Milano sempre più smart e innovativa anche nella selezione del personale. È il capoluogo lombardo il primo Comune italiano ad aver avviato una collaborazione con LinkedIn, in occasione delle selezioni per alcune rilevanti posizioni dirigenziali. Cinque le call lanciate e promosse anche sul social network, fino a 32.000 visualizzazioni per ciascuna posizione dirigenziale con un altissimo indice di gradimento e tassi gratificanti di interazione. Sono questi i numeri che restituiscono la forza e l’attrattività del Comune di Milano al primo esperimento di recruiting anche attraverso il più grande social network per professionisti al mondo. A renderlo noto questa mattina a Palazzo Reale, l’Assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività Produttive, Commercio e Risorse Umane Cristina Tajani in occasione del suo intervento a #WorkInMilano, l’evento di presentazione della seconda edizione del Milan Economic Graph, il rapporto sui macro trends del mondo del lavoro dedicato all’area di Milano redatto da LinkedIn. “Milano è da sempre la città più dinamica per il mercato del lavoro Italiano”, ha commentato Cristina Tajani, assessore alle Politiche del lavoro, Attività produttive, Commercio e Risorse umane del Comune di Milano. “Negli anni questo ci ha permesso di osservare e comprendere da vicino quanto il mondo del lavoro stesse evolvendo e come avesse bisogno di nuovi strumenti digitali per dare la possibilità alle aziende di trovare nuovi talenti e ai candidati di farsi trovare dalle aziende, sia pubbliche sia private. Attraverso le politiche in tema di istruzione, formazione e lavoro che la Giunta comunale e il mio assessorato mettono in atto quotidianamente, oggi le società e i lavoratori presenti nell’area milanese vengono supportarti in modo innovativo. Questo vale anche per il Comune che, con i suoi 15mila dipendenti, rimane il più importante datore di lavoro della città.” Nello specifico su un totale di 171 candidature a ruoli dirigenziali e ad alta specializzazione (Art.110) pervenute all’Amministrazione, il 22,2% (38 candidati) ha affermato di essere venuto a conoscenza dell’avvio della selezione attraverso LinkedIn, il 47,9% (82 candidati) grazie alla consultazione delle pagine del sito del Comune di Milano, il 21,6% (37 candidati) attraverso differenti modalità come il tradizionale passaparola o altri social network, il 7,6% sceglie di non dichiarare la modalità di conoscenza mentre solo lo 0,6% riferisce di essere stato informato attraverso articoli di quotidiani o riviste. L’indagine Milan Economic Graph, presentata questa mattina, mostra come la città della Madonnina si riconfermi uno dei marker principali per definire lo stato dell’arte del mondo occupazionale italiano e delle sue dinamiche. Milano, infatti, sulla piattaforma oggi conta in tutta la sua area metropolitana oltre 945 mila professionisti, il 14% in più rispetto all’anno scorso, 108 mila aziende rappresentate, il 12.5% in più rispetto al 2016, e oltre 9 mila offerte di lavoro, il doppio rispetto a quelle rilevate nel 2016. Dati questi che sottolineano come l’economia si stia riprendendo con segnali positivi che portano sempre di più i professionisti a comprendere l’importanza di avere una buona identità digitale che li possa far conoscere alle aziende e alle pubbliche amministrazioni in cerca di talenti. Negli ultimi 12 mesi, in tutta l’area metropolitana di Milano, si sono calcolate circa 45 mila nuove assunzioni e in particolare i settori nei quali attualmente si riscontra il maggior numero di professionisti sono quelli dei servizi professionali (17%), della tecnologia (16%) e dei servizi finanziari e assicurazioni (13%). Ciò che stupisce, però, in questa speciale classifica è l’aumento occupazionale verificatosi nel settore retail&consumer products, salito al quarto posto con un valore pari all’11% del totale, e dell’healthcare, al quinto posto con l’8%. Dati questi, che trovano conferma anche nelle statistiche inerenti le offerte di lavoro presenti sulla piattaforma, che vedono Servizi Professionali (26%) e Tecnologia (21%) ancora ai primi posti, ma che in terza posizione trovano il settore retail&consumer products che dal 7% dell’anno scorso raggiunge addirittura il 19%, seguito poi dai servizi finanziari e assicurazioni (11%) e dall’healthcare, che raggiunge il 6%.