G7 Salute: Lombardia, la persona al centro della ricerca

Milano – “L’attivita’ di ricerca e il mondo della salute sono legati a filo doppio. Al centro di questo legame c’e’ innanzitutto la persona, il miglioramento delle sue condizioni
di vita, sia in termini di cure contro le patologie, sia in termini di crescita del benessere. Gli anelli di questa catena (ricerca, salute e persona) funzionano se non ci si ferma su
quanto e’ stato acquisito, ma lo si mette continuamente in discussione per trovare risposte sempre piu’ adeguate alle necessita’ che emergono”. Lo ha detto l’assessore regionale
all’Universita’, Ricerca ed Open innovation, Luca Del Gobbo, intervenendo al convegno ‘Innovazione e ricerca per l’invecchiamento attivo: nuove domande per la ricerca e nuove
risposte dall’innovazione’, evento laterale del ‘G7 Salute’. Del Gobbo ha quindi fatto un affondo su cio’ che significa innovare: “Vuol dire essere disposti ad un cambio di mentalita’ importante. Per questo investire in ricerca e innovazione e’ un fatto prima di tutto culturale”. La Regione Lombardia da tempo ha intrapreso questa sfida. E lo ha fatto anzitutto innovando l’approccio alle risposte, “un approccio che oggi si basa sempre piu’ sulla sinergia pubblico/privato. Il sistema sanitario lombardo deve la sua eccellenza anche al fatto di reggersi su questa pari dignita’”. La Lombardia e’ anche la prima Regione italiana per investimenti in ricerca e innovazione. “Con 7.2 miliardi di euro stanziati dalle imprese e 1.4 miliardi dalle istituzioni pubbliche, Universita’ e organismi no profit – ha detto Del Gobbo – abbiamo raggiunto questo primato. Vogliamo fare di piu’ portando gli investimenti in Ricerca e Innovazione dall’attuale 2.4 per cento del Pil al 3 nel giro di un anno”. “Il tema dell’industria della salute – ha concluso Del Gobbo – e’ uno dei principali all’interno dei programmi di lavoro della Strategia di specializzazione intelligente che stiamo attuando. Per cui ben vengano collaborazioni come quelle che stiamo portando avanti con il Besta”.