Suini, Fava: Psr lombardo unico in Italia. Bando filiere aperto fino al 15 gennaio

Milano – “Regione Lombardia ha messo a disposizione nel proprio Programma di sviluppo rurale delle risorse specifiche per i Piani integrati di filiera, al quale possono aderire anche le filiere suinicole. Il bando e’ stato prorogato al 15 gennaio prossimo ed e’ l’unico caso in Italia di una misura che consente alle imprese agricole e all’industria di trasformazione di dialogare insieme per lo sviluppo del comparto”. Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che questa mattina e’ intervenuto a Cremonafiere agli Stati generali della suinicoltura, nell’ambito della Fiera internazionale del bovino da latte. La Lombardia rappresenta quasi il 50% della produzione nazionale di carne suina. “Con questa misura sara’ possibile intercettare le risorse della misura 4.1.01 per le imprese agricole, mentre le realta’ industriali di trasformazione potranno accedere ai fondi messi a disposizione della misura 4.2.01, a condizione che valorizzino le produzioni del territorio”, ha ribadito l’assessore Fava. Fra i benefici assicurati dalla misura del Psr, in particolare, c’e’ anche la possibilita’ di poter pianificare le produzioni in un’ottica di qualita’ e in equilibrio secondo le esigenze del mercato. Il settore, infatti, nel corso degli ultimi anni ha abbandonato l’andamento classico sinusoidale, che, come ha ricordato Fava, “assicurava nell’arco di un quinquennio un bilancio positivo per gli allevatori e i macellatori”. “Tale meccanismo – ha proseguito l’assessore – si e’ rotto tra il 2010 e il 2011, con la conseguenza che si e’ creato un ricorso quasi sistematico alle soccide e, dunque, una minore presenza imprenditoriale diretta nel comparto. Fra il 2013 e il 2015, inoltre, si e’ assistito a un calo del numero di scrofe, passato da circa 750mila a 480mila unita’, mentre altri paesi registravano un incremento, a partire da Spagna, Germania, Francia e Olanda, spinti anche da politiche territoriali sostenute”. Il professor Gabriele Canali, direttore del Crefis e docente di Economia agraria all’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore, ha richiamato l’attenzione sul dialogo interprofessionale, anche perche’ alcune dinamiche come i cambiamenti climatici o il riequilibrio dei prezzi meritano prudenza da parte delle filiere.