Airbnb: tre euro di tassa di soggiorno, accordo in vista

Milano – Accordo in vista con Airbnb. Per la prima volta nel bilancio comunale di previsione 2018 la giunta inserirà gli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno a carico degli ospiti degli appartamenti affittati da Airbnb e di altre piattaforme simili. Si parla di tre euro al giorno. Perché è questo l’obiettivo dell’accordo che Palazzo Marino conta di chiudere entro novembre con gli stessi responsabili di Airbnb. Fissando poi nel regolamento che verrà approvato dal Consiglio comunale anche le nuove tariffe casalinghe che, se le ipotesi di lavoro venissero confermate, potrebbero valere tre euro a persona per ogni notte prenotata. Lo scrive il quotidiano la Repubblica. Un’operazione che per questo specifico tributo locale permetterà a Milano di superare le divisioni a livello nazionale tra Airbnb e lo Stato. Ma anche, spiega l’assessore al bilancio Roberto Tasca “di riequilibrare una situazione che finora era un’anomalia”. Era stato il sindaco Beppe Sala a giugno ad annunciare che, dopo Genova, anche Milano avrebbe stretto un accordo con le società di intermediazione di affitti come Airbnb in modo da ricevere da loro la tassa di soggiorno versata per ogni transazione pagata sui loro siti. Anche perché, era stato il ragionamento del sindaco, “Milano è la seconda città in Italia per Airbnb e soprattutto quella con il tasso di crescita più alto”. Anche la cifra che i turisti dovrebbero versare non è ancora ufficiale, ma l’orientamento è quello di prevedere un valore che rappresenti una sorta di media con le altre strutture. Tre euro a notte, contro prezzi che negli hotel variano – a seconda delle stelle – dai due ai cinque euro. Nel caso degli alloggi la tassa di soggiorno sarà unica perché – è la spiegazione – è impossibile fare distinzioni tra case del centro e in periferia, ad esempio, o tra stanze più o meno lussuose. Una conseguenza anche della difficoltà di disegnare con precisione una mappa degli indirizzi affittati per brevi periodi sulle diverse piattaforme. Solo Airbnb su Milano ha 16mila annunci – non corrispondono a una casa, visto che un’abitazione può essere legata a più annunci come, ad esempio, la stanza singola e la casa intera quando i proprietari non ci sono – , 14.900 host attivi e un numero di ospiti che lo scorso giugno era arrivato a contare 498mila persone nei dodici mesi precedenti.