Unione Artigiani: difendere concretamente l’alternanza scuola-lavoro (1)

Milano – “L’alternanza scuola-lavoro rappresenta una positiva innovazione nel quadro del rigido e stantio rapporto che ancora sussiste tra il mondo del lavoro e quello dell’istruzione e della formazione”. L’Unione Artigiani di Milano e di Monza-Brianza, per voce del suo segretario generale Marco Accornero, si schiera a fianco del ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, nella difesa delle misure avviate in tema di alternanza scuola-lavoro, con l’obbligo per gli studenti del triennio delle scuole superiori di effettuare un numero di ore predefinite di stages presso le imprese. “La nostra associazione – rimarca tra l’altro Accornero (membro anche della giunta di Camera di Commercio di Milano, Monza-Brianza e Lodi) – partecipa con un ruolo attivo e con convinzione ai percorsi di alternanza scuola-lavoro. Si tratta di una opportunità concreta fin da subito per le nostre imprese e allo stesso stesso tempo rappresenta uno strumento effettivo per il futuro lavorativo dei più giovani, come ha ben intuito il ministro Fedeli, anche dall’alto della sua esperienza in ambito sindacale”. Per questo l’Unione Artigiani, in un quadro organizzativo nazionale, si sta impegnando in modo diretto e intenso, affinché ci sia una continua collaborazione tra imprese, enti territoriali e mondo scolastico. “Siamo al lavoro per creare un ponte – afferma Accornero -, realizzando un’azione che possa favorire la preparazione e l’inserimento lavorativo dei giovani. Per le imprese ci sono vantaggi, nell’ospitare un giovanissimo, che può aiutare a dare un contributo diverso, con un punto di vista differente, con la freschezza delle idee e la preparazione scolastica aggiornata. Certo si tratta anche di un impegno nel trasferimento delle conoscenze, pratiche e teoriche, legate all’attività, a vantaggio della formazione. In alcuni casi di imprese più tradizionali, come spesso accade per le ditte artigiane, si può venire a creare un ponte tra generazioni, un aiuto per una nuova spinta all’operatività, oltre che alla scoperta di forme di lavoro molto diverse, coinvolgenti ed appassionanti, rispetto a quello che si crede”.