Giornata Mondiale Alzheimer: dall’assistenza all’inclusione

Milano – “Mettere in primo piano la persona con demenza e le sue esigenze, la sua qualità di vita insieme alla sua famiglia”: la presidente Gabriella Salvini Porro ribadisce e ricorda in occasione della XXIV Giornata Mondiale Alzheimer la mission della Federazione Alzheimer Italia. “Le persone con demenza vivono in una realtà dove la disinformazione relativa alla loro vita e al loro essere è ancora diffusa: l’etichetta di “malati di mente”, che spesso viene loro affibbiata, è intollerabile. La persona con demenza deve essere vista per quello che è: prima di essere un malato, è una persona esattamente come tutti noi, con una dignità che va rispettata e tutelata. Combattere la disinformazione significa battersi contro l’attuale e ingiustificata stigmatizzazione dei malati e dei loro familiari. Una nostra lotta in questo senso ha oggi una maggior possibilità di migliorare la qualità di vita del malato di quanto non possano fare i farmaci attualmente esistenti”. Si è aperto con questo impegno, oggi a Palazzo Marino, l’appuntamento annuale della Federazione Alzheimer Italia per la Giornata e il Mese Mondiale Alzheimer, rivolto a tutti i cittadini che desiderano da un lato conoscere le novità a livello locale e mondiale sulla demenza, e dall’altro ricevere strumenti utili per affrontare le difficoltà che si incontrano nell’assistenza quotidiana alla persona con demenza. Ospite molto atteso è stato John Sandblom, persona a cui è stata diagnosticata la demenza dieci anni fa e cofondatore di Dementia Alliance International (DAI), l’associazione internazionale delle persone con demenza. Giunto dallo Iowa appositamente per portare la sua testimonianza all’incontro, con il suo motto “Nothing About Us Without Us” (Niente su di noi, senza di noi) John ha voluto dare voce a tutti i malati, affinché possano, insieme ai loro familiari, essere inclusi nella loro comunità, senza pregiudizi, solitudine, stigma. E raggiungere quindi una buona qualità di vita, rispettosa dei diritti umani. Sandblom ha sfatato i falsi miti sulla demenza, come “La demenza è l’inevitabile conseguenza dell’invecchiamento” e “Non è possibile vivere bene con la demenza”, perché solo combattendo l’ignoranza è possibile superare lo stigma che circonda le persone con demenza e i loro familiari.