Galleria: concessione, deroga per il “Camparino”, Negozio Storico

Milano – Nessun cambio di gestione e di insegna per lo storico locale il “Camparino” in Galleria Vittorio Emanuele II. Lo ha deciso la Giunta, che ha approvato le linee di indirizzo per il rinnovo della concessione dei locali del bar, aperto dalla famiglia Campari nel 1915. Il riconoscimento del “Camparino in Galleria” come Bottega Storica e Negozio Storico da parte di Comune e Regione Lombardia, per i 100 anni di attività, costituisce un elemento valido per procedere al rinnovo della concessione per altri 12 anni, derogando alla procedura di gara. “Sono contento che siamo riusciti a garantire la permanenza di un’insegna storica in Galleria. È stato un lavoro complesso ma, grazie all’impegno profuso dagli uffici, rappresenta ciò che questa Amministrazione vuole fare del proprio ‘salotto'”. Lo afferma l’assessore al Bilancio e Demanio, Roberto Tasca. La stessa Autorità Nazionale Anticorruzione riconosce al Comune la possibilità di deroga alle pubbliche gare qualora sussistano “motivi imperativi di interesse generale”. Il “Camparino”, nel corso dell’ultimo secolo, ha concorso a costruire l’identità della Galleria Vittorio Emanuele II ed è meritevole di tutela per aver contribuito a connotarla come luogo di incontro di artisti, poeti, cittadini milanesi e turisti. Eliminare tale attività inciderebbe negativamente sulla stessa immagine storica della Galleria. Le motivazioni del rinnovo passano anche attraverso il rilancio del locale. La richiesta di rinnovo della concessione, datata 10 luglio 2017, è firmata da ‘Caffè Miani srl’, attuale concessionario, e da ‘Davide Campari-Milano spa’. Le due società hanno raggiunto un accordo che prevede l’impegno di Campari ad acquisire le quote della Caffè Miani per consolidare in un unico soggetto l’esperienza nelle conduzione dell’attività, la storicità della denominazione del locale e il respiro internazionale del marchio Campari. Il “Camparino” si impegna ad accettare l’importo del canone di affitto ai valori di mercato che verrà determinato dall’Agenzia delle Entrate. Infine, al termine della locazione, donerà al Comune di Milano i preziosi arredi storici, sui quali gli uffici del settore Cultura hanno richiesto alla Sovrintendenza l’apposizione del vincolo.