Caso Barbato: il Comitato sollecita una “ineccepibile condotta”, decida il sindaco

Milano – Il Comitato per la Legalità, la Trasparenza e l’Efficienza amministrativa del Comune di Milano – sollecitato dal sindaco Giuseppe Sala – ha espresso il suo parere sulla vicenda riguardante il comandante della Polizia locale, Antonio Barbato e rimette in capo al sindaco ogni decisione. Pur sollecitando una valutazione che non può prescindere da una “ineccepibile condotta”, del comandante. Il Comitato, guidato da Gherardo Colombo, scrive: “La lettura dei documenti inviatici comporta, in relazione alle competenze del Comitato, una duplice evidenziazione: (1) da un lato, gli aspetti rigorosamente giudiziari, che saranno valutati nella loro completezza dalla competente Autorità, non richiedono in questa sede, allo stato, un’analisi da parte di questo Comitato; (2) dall’altro, un tema, di carattere generale, attinente alla trasparenza (e, di conseguenza, all’etica) comportamentale che deve contraddistinguere tutti i pubblici dipendenti e, massimamente, coloro i quali ricoprono ruoli apicali. Etica comportamentale che, oltre a tutti gli altri principi in essa impliciti, impone di distinguere ruolo pubblico e vicende private: nel caso specifico, il comportamento del Comandante Barbato va analizzato alla luce di tali principi e, seguendo questa impostazione, il solo ipotizzare di poter accettare l’ipotesi che una società di security faccia pedinare un proprio collega (con il quale sembra esservi in corso uno scambio di querele) depone in senso avverso alla correttezza che un comandante deve avere. Sempre in linea con questa impostazione, il quesito a cui, a parere del Comitato, si deve dar risposta è il seguente: alla luce delle notizie conosciute, il Comandante Barbato può continuare a ricoprire un ruolo così delicato, oppure le stesse hanno scalfito il rapporto di fiducia su cui l’affidamento di quel ruolo si fonda? La risposta a questo quesito, evidentemente, richiede una valutazione che esula dalle competenze del Comitato, per cui ci si rimette alla decisione che l’autorità comunale riterrà adatta al caso in esame. Il Comitato ritiene comunque utile ricordare che, per ricoprire un incarico così delicato e vitale per l’ordinato svolgimento della vita pubblica, sia indispensabile, a monte del rapporto di fiducia interpersonale, il più ampio (se non addirittura, unanime) riconoscimento di una costantemente ineccepibile condotta che, quotidianamente, riaffermi la pubblica autorevolezza della carica e del ruolo”.