Imprese: italiane -4,6%, straniere +22,7% (1)

Milano – I settori a maggioranza straniera sono 17 in Italia, secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio di Milano per l’anno 2016, salgono a 27 in Lombardia e a 50 a Milano. Ai primi posti ci sono gli ambulanti nella bigiotteria, nel tessile, poi la vendita online, la preparazione di indirizzari e le spedizioni di propaganda, tappeti, internet point, vendita porta a porta, traduzioni, agenzie matrimoniali. Sono tredici i territori italiani che crescono in cinque anni per la creazione d’impresa da parte degli stranieri, secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio di Milano, che mettono a confronto il 2011 e il 2016. Sono: Milano, Roma, Napoli, Pescara, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria, Caserta, Napoli, Latina, Sassari, Prato. Una crescita che controbilancia il calo degli italiani. Si aggiungono otto aree del Paese che invertono la perdita di addetti nelle imprese, per l’apertura di titolari stranieri che assumono. Sono: Benevento, Latina, Mantova, Foggia, Lecce, Catania, Ragusa, Prato, Venezia. In Italia le imprese straniere crescono del 22,7%, ma non riescono a bilanciare le chiusure degli italiani, -5%, con un risultato comunque in calo del -2,5% per il comparto economico. Positiva nel Paese la tenuta del lavoro nelle imprese (-0,3% in cinque anni). La richiesta di addetti per le imprese italiane in calo del -1,3% è bilanciata dal +24% dei titolari esteri. Va meglio la Lombardia: rispetto al dato nazionale, -1% le imprese in cinque anni, grazie alla crescita degli stranieri: + 26% rispetto al calo dei titolari italiani di – 4%. Anche per il lavoro, in regione cresce la richiesta degli italiani: +0,5% e degli stranieri, +24%, con un risultato finale di +1,4%, circa 50 mila addetti in più. In Lombardia in cinque anni crescita a due cifre per le imprese straniere, soprattutto a Milano (+42%), Monza (+31%), Lecco (+25%), Bergamo (+21%), Varese (+17%), Pavia (+16%). A Como e Lodi la crescita degli stranieri è minore: + 3% – 4%. Ma solo a Milano, che cresce e a Monza che resta stabile, riescono a controbilanciare il calo italiano. Nelle altre aree resta la riduzione di imprese: Bergamo – 2%, Brescia -5%, Como – 6%, Cremona – 6%, Lecco – 4%, Lodi – 8%, Mantova – 6%, Pavia – 5%, Sondrio – 7%, Varese – 4%.