Confesercenti: bene calendario regionale, no sagre selvagge

Milano – Con una missiva indirizzata a tutti i Comuni lombardi lo scorso venerdì, Regione Lombardia ha sintetizzato i tratti essenziali della riforma della disciplina per il commercio su area pubblica, in particolare con riferimento alle attività di somministrazione temporanea su area pubblica meglio note come “sagre”, che da quest’anno potranno svolgersi legittimamente solo se iscritte nell’apposito calendario regionale. La lettera ribadisce ai Comuni la necessità di consultare costantemente le associazioni di Categoria, non solo per qualificare e calendarizzare ciascun evento, ma anche per individuare – nel regolamento delle sagre di cui ogni Amministrazione lombarda deve dotarsi – gli “eventi straordinari” durante i quali sono ammissibili attività di somministrazione temporanea su area pubblica di altra natura. Tali attività devono in ogni caso avere un ruolo secondario rispetto a “occasioni particolari”, analogamente a quanto avviene – per fare un esempio concreto – per le attività di somministrazione che accompagnano il Fuorisalone di Milano. Gianni Rebecchi, presidente della Confesercenti lombarda, commenta favorevolmente l’iniziativa della Regione: “Un atto di chiarezza, che giunge al momento più opportuno per rammentare ai Comuni che, in Lombardia, non è più tempo per “sagre selvagge” che hanno per troppo tempo danneggiato i nostri ristoratori e gli altri titolari di esercizi di somministrazione”. “Ogni evento di questo genere deve oggi essere calendarizzato preventivamente, in ossequio a quanto disposto dal regolamento comunale delle sagre e dopo un confronto con le Associazioni di categoria”. Anche Alessio Merigo, direttore generale di Confesercenti regionale Lombardia, si unisce all’apprezzamento, rammentando l’impegno dell’Associazione fin dalla petizione “sagre in regola”: “si tratta indubbiamente di un grande risultato per Confesercenti, che – grazie al fattivo sostegno dell’assessore Mauro Parolini e delle sue strutture – è riuscita a portare un po’ di ordine rispetto alla previgente situazione di anarchia”. “Confidiamo che, collaborando coi Comuni, sia possibile affinare ulteriormente le nuove regole sul territorio, dove è ancora necessario un intenso lavoro anche per far emergere altre fattispecie su area pubblica, come quelle relative ai “battitori”, alla vendita di merce usata, nonché ai “mercati hobbistici e dei contadini”.