Confcommercio Milano: tasse comunali troppo alte, analisi e proposte (3)

Milano. Sull’imposta di soggiorno Roma costa di più. Sia a Milano sia a Roma si paga l’imposta di soggiorno, ma nella capitale è più cara. Sono state prese in esame tre delle cinque categorie degli esercizi alberghieri dove maggiore è il numero di pernottamenti: due, tre, quattro stelle. L’imposta di soggiorno media a Milano è di 3 euro, a Roma di 4,3. Confcommercio avanza le sue proposte in vista della definizione del bilancio comunale 2018. Occorre, su Imu e Tasi, estendere le aliquote ridotte “premiali” ai proprietari di immobili a destinazione commerciale (utilizzati direttamente o affittati) della categoria D (es.: alberghi, medie e grandi strutture commerciali) e della categoria A/10 (uffici e studi professionali). Sulla Tari è necessario introdurre un abbattimento della tassa per chi produce e consente la raccolta e il riciclo di rifiuti di valore (carta, alluminio, vetro…). Sulla Cosap, il canone di occupazione del suolo pubblico va ridotto per sostenere le imprese, già in difficoltà per l’andamento dei consumi e l’abusivismo. In particolare, vanno diminuiti gli importi dell’occupazione temporanea per accrescere l’attrattività e gli eventi. Contestualmente si devono rafforzare tutte le procedure utili a reprimere la concorrenza sleale degli abusivi. Infine sull’ Imposta di Soggiorno, visto che il gettito aumenterà con l’estensione anche alle locazioni turistiche brevi, gli introiti dovranno essere destinati a interventi in materia di turismo e sostegno alle strutture ricettive con vantaggi per il turista. Ad esempio: una carta gratuita del turista che offra sconti per l’accesso ai musei e per l’utilizzo della rete pubblica Atm di trasporti.