Filctem Cgil: Industria 4.0, Miceli, distribuire equamente investimenti

Milano – “È l’industria 4.0, da un lato i robot dall’altro le informazioni che guardano sempre più alle questioni private e intime delle persone, come i dati sanitari e clinici, creando una dimensione senza limiti. Così l’impresa avrà un potere “sovrannaturale” nel nostro paese tale da far impallidire le schedature dei regimi, non è compressione dei diritti ma perdita delle libertà”: così Emilio Miceli, segretario generale della Filctem-Cgil al convegno oggi a Milano sull’industria 4.0 “Innovazione e governo del cambiamento” promosso dalla sua organizzazione in Lombardia. “La Germania ha immaginato lo sviluppo di questa fase costruendo reti, investendo nella ricerca e nella formazione; insomma, ha puntato sulla società – prosegue il leader sindacale -. La visione del ministro Calenda è, invece, quella di concentrare gli investimenti tutti a sostegno delle aziende, è secondo me sbagliato. Per progettare lo sviluppo, per sostenere la formazione e creare lavoro è fondamentale un confronto con i sindacati”. “Sono convinto pure che se questo Paese vuole fare un passo in avanti – conclude Miceli – lo deve fare trovando uno spazio con una sua co-determinazione, e non è casuale questa parola, perché non posso immaginare il binomio capitale-lavoro con quest’ultimo che viene a sparire in virtù della robotizzazione. In tal senso il tema della produttività è centrale, perché se stiamo alle simulazioni la produttività sarà gigantesca e dovrà essere indirizzata. È necessario quindi ragionare come l’impresa possa spostare una parte di produttività nella società per costruire un sistema più equilibrato, non più una dimensione di sola fabbrica, perché un’idea tutta centrata nella fabbrica è ormai obsoleta”.