Utilitalia: censimento tra le utilities dei cittadini

Roma – “L’economia circolare e l’uso efficiente delle risorse rappresentano il processo economico del futuro. Le imprese e le utility devono prepararsi a questa sfida. Oggi già abbiamo esempi di tecnologie e innovazione all’avanguardia di cui l’Italia può andar fiera: molte delle nostre imprese sono pronte a esportare a testa alta questo ‘know how’ su nuovi mercati”. Così il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti intervenendo alla presentazione di “Utili all’Italia”, la banca dati che contiene i risultati del Primo censimento delle migliori pratiche nei Servizi Pubblici realizzato da Utilitalia, la federazione che riunisce 500 imprese italiane dei servizi idrici, energetici e ambientali. 274 i progetti raccolti dalle 134 aziende che hanno partecipato al censimento. “Utili all’Italia” non è una classifica, ma una mappa dei migliori pratiche realizzate negli ultimi tre anni dalle aziende più vicine ai cittadini: progetti potenzialmente replicabili in altre parti del territorio, colmando differenze spesso esistenti tra aree diverse. Le best practice di ‘Utili all’Italia’ dimostrano come responsabilità sociale e ambientale (90 progetti), innovazione tecnologica (83), efficienza energetica (52) e processi di sviluppo aziendale (49) stiano cambiando in meglio servizi che sono alla base della qualità della vita di ogni cittadino. “Con il censimento – spiega il presidente di Utilitalia, Giovanni Valotti – le aziende mettono a disposizione uno spaccato tangibile del concetto di economia circolare, una testimonianza di azioni concrete di sviluppo sostenibile, oltre che un simbolo dell’evoluzione dei servizi verso i cittadini. Soprattutto, è un punto di partenza per disegnare, insieme alle amministrazioni locali, le città del futuro”. All’interno del censimento la parte dedicata alla responsabilità sociale e ambientale conta il maggior numero di progetti. E ancora, un impianto di depurazione che restituisce all’ambiente 150 milioni di metri cubi di acqua per riuso irriguo o l’applicazione di tecnologie “smart grid” su una porzione di rete di distribuzione di energia elettrica. Dalle buone pratiche relative all’innovazione tecnologica emerge l’impegno delle aziende sul tema della digitalizzazione e del miglioramento dei servizi ai cittadini: sistemi di geolocalizzazione degli interventi, telecontrollo delle reti, gestione delle risorse e reportistica avanzata, tecnologie satellitari per la ricerca di perdite idriche dalle condotte, mappatura delle reti sotterranee, fino all’utilizzo delle fognature per il passaggio della fibra ottica, sistemi di tracciabilità dei rifiuti, interramento dei cassonetti e valorizzazione dei fanghi di depurazione.