Kilometro Rosso: Maroni, ricerca e innovazione vocazioni lombarde

Bergamo – “Ricerca e innovazione sono vocazione della Lombardia. Una vocazione che riusciamo a realizzare bene grazie all’integrazione tra Istituzioni, mondo delle imprese,
scuola e universita’, ma anche con il Governo, e con i ministri Poletti e Fedeli certamente, in una leale competizione sulle buone idee”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia
Roberto Maroni, questa mattina, a Bergamo, al parco scientifico-tecnologico ‘Kilometro Rosso’, intervenendo alla tavola rotonda ‘Le Istituzioni verso il traguardo 2020′, a cui hanno preso parte anche Alberto Bombassei (deputato, componente della X Commissione Attivita’ produttive, e presidente dell’azienda Brembo), Giuliano Poletti (ministro del Lavoro e
delle Politiche sociali) e Valeria Fedeli (ministro dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca). Il confronto si e’ svolto nell’ambito degli Stati generali dell’Innovazione, dell’Istruzione e della Formazione professionale lombardi, organizzati dall’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea. “Il nostro investimento in ricerca e’ convinto e non si ferma – ha spiegato Maroni -. Quando sono stato eletto, ho messo nel mio programma di governo di arrivare a stanziare l’importo corrispondente al 3 per cento del Pil della Lombardia in ricerca, partendo dall’1,7 per cento: ora posso ora dire con soddisfazione e orgoglio che l’obiettivo e’ stato quasi raggiunto”. “Guardando alla Lombardia 2020, credo che noi dobbiamo continuare a fare quello che facciamo: rimanere al passo con i temi. Compito delle Istituzioni e’ di creare un ambiente favorevole per le imprese, che le faciliti e che le renda piu’ competitive”. “Per il progetto ‘Garanzia giovani’ – ha sottolineato -, in Lombardia la media di attivazione del rapporto con l’azienda e’ di 11 giorni, contro la media nazionale di due mesi”. “Tra le tante, una Legge importante che abbiamo approvato proprio a favore delle imprese e’ ‘Lombardia e’ ricerca’ – ha citato il presidente -, attraverso cui, con decine di milioni di euro, co-finanziamo, fino al 50 per cento, progetti di imprese che, valutati da una commissione, vengano giudicati innovativi, ma a una condizione: che assumano giovani”.