Malorgio (Filt Cgil): trasporti, cambiare le regole dello sciopero

Milano – Stefano Malorgio, segretario regionale della Fitl Cgil, posta la sua su Facebook riguardo allo sciopero dei mezzi pubblici di venerdì. “Lo sciopero, non dichiarato da Cgil Cisl e Uil ma da una galassia di sigle con pochissima rappresentanza e su una piattaforma che vuole solo dimostrare la loro esistenza, ha causato non pochi disagi. Non tanto per l’effettiva adesione, molto bassa a Milano, ma in buona parte per l’effetto annuncio che spinge i cittadini a non fidarsi e muoversi in macchina. Mi piace ricordare che Cgil Cisl e Uil, che sono largamente maggioritarie nel settore, dichiarano pochissimi scioperi e su temi che normalmente riguardano il rinnovo del contratto nazionale di lavoro o i finanziamenti e la qualità del servizio, facendo quasi sempre precedere queste azioni da momenti di informazione alla utenza sulle loro motivazioni. Basta leggere i dati della commissione di garanzia sul diritto di sciopero. A titolo di esempio l’ultimo sciopero aziendale in Atm si è tenuto nel 2017, quello precedente nel 2003. Questo però non basta. Il sistema dei trasporti è per sua natura molto fragile e bastano pochi scioperanti in alcuni punti nodali per bloccare il sistema, è inevitabile. Leggo dichiarazioni di importanti politici che più che dichiarare dovrebbero proporre la soluzione dei problemi. La FIlt Cgil ha presentato una proposta che lega lo sciopero alla rappresentanza della sigla sindacale. In un ambito così fragile in cui si intacca il diritto alla mobilità delle persone non ci possono essere le stesse regole fra chi ha migliaia di iscritti e chi poche decine. A questo aggiungo che se chiedi a dei lavoratori di limitare il loro diritto di sciopero devi imporre alle aziende delle regole più stringenti sul rispetto degli accordi e dei lavoratori stessi”.