Miele: crescono dell’8% le imprese lombarde

Milano – Sono 748 le imprese lombarde attive nella produzione di miele (+8% in un anno, + 25% in cinque anni), il 14% su un totale italiano di 5.389. In testa tra le province lombarde Brescia con 113 imprese, + 6% in un anno, Bergamo (105, +13%), Varese (95 imprese, +3%). Tra le province lombarde che sono cresciute maggiormente rispetto allo scorso anno, Cremona registra un aumento del 27%, seguita da Mantova (+15%), Bergamo (+13%), Sondrio (+12%). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati registro imprese al 2016, 2015, 2011. “In Italia – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia e vice Presidente nazionale di Coldiretti – abbiamo più di un milione e 300mila alveari per un giro d’affari stimato di 70 milioni di euro. La produzione media per alveare, nelle aziende apistiche professionali è di circa 33,5 chili per alveare mentre la media nazionale generale si aggira intorno ai 17,5 chili per alveare. Quest’anno però la primavera fredda ha dimezzato la produzione di miele di acacia, con cali anche dell’80% in Oltrepò Pavese. La Lombardia – continua Prandini – conta oltre tremila appassionati, fra professionisti e hobbisti e circa 155.000 alveari per una produzione di 1.700 tonnellate di miele, propoli, cera e tutti i derivati del miele e dell’alveare. Il 23,6% dei piccoli apicoltori conferisce in cooperativa, il 22% vende direttamente ai consumatori al dettaglio e il 20,8% ai grossisti, mentre il resto finisce nella rete dei piccoli negozi specializzati. Quella del miele è un’attività storica in Lombardia, considerato che proprio a Milano nel 1871 si tenne il primo congresso degli apicoltori italiani”. Il miele prodotto sul territorio nazionale, dove non sono ammesse coltivazioni Ogm, è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria: la parola Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’Unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della UE”, se invece proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della UE”, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della UE”. Sono 5.389 le imprese italiane attive nella produzione di miele, in crescita del +8% in un anno e del 27% in cinque. Nel 2016 in Lombardia gli addetti totali hanno registrato un aumento del 7%, passando da 338 nel 2015 a 361.