Flc Cgil: docenti, Lombardia penalizzata

Milano – “Nuovi squilibri – per la Flc Cgil – nella distribuzione del fabbisogno delle scuole per il prossimo anno scolastico. Nonostante un segnale positivo, coi 52.000 posti destinati alle assunzioni a tempo indeterminato, di questi solo 15.000 sono riferiti al vero e proprio consolidamento dei posti assegnati annualmente a supplenza. I restanti 21mila sono assunzioni derivanti dal turn-over dei pensionamenti e 16mila da posti già vacanti e disponibili nell’ organico di diritto dell’ anno in corso. Il cosiddetto “organico di fatto” quest’anno risultava essere di 30.262 posti, organico che rispecchia la reale situazione delle scuole e quindi tutto da stabilizzare. Quindi, l’obiettivo di consolidare i posti già esistenti nell’ organico complessivo di diritto e fatto e di assegnare alle scuole le risorse indispensabili per il loro funzionamento in termini di efficacia, qualità e garantire continuità didattica con la stabilizzazione dei posti e la stabilizzazione del personale, è stato raggiunto solo a metà. A fronte della richiesta avanzata dalla ministra dell’ Istruzione Valeria Fedeli di consolidare 25.000 posti, il ministero del’ Economia ne ha autorizzati solo 15.000 dei 30.262 disponibili”. Ma per la Cgil i conti non tornano perché dai dati a sistema la Lombardia avrà un aumento di alunni pari a quasi 3.800 unità. “Alla Lombardia vengono assegnati come adeguamento dell’organico 5.722 posti (+ 410 rispetto allo scorso anno) ma, dei 5.312 posti già esistenti rispetto ai 30.262 totali, solo 1.818 saranno consolidati. Questo è il risultato del criterio utilizzato dal Ministero che non parte dall’analisi dell’aumento/decremento degli alunni ma dai candidati presenti nelle graduatorie ad esaurimento e nelle graduatorie del concorso. I restanti posti (3.904) nella nostra regione saranno di fatto assegnati a supplenza”. “Chiederemo per la nostra regione più stabilità e maggiori risorse di organico per ampliare le sezioni delle scuole dell’ infanzia da anni con organico bloccato e liste di attesa di ingresso, per soddisfare richieste di nuovo tempo pieno nella scuola primaria, per ridurre il numero di alunni per classe, spesso al di sopra del numero massimo previsto dalla norma, con l’istituzione di nuove classi”.