Lavoro: Aprea (Lombardia), risultati importanti ma c’è molto da fare

Milano – “A Milano l’occupazione e’ superiore di quasi tre punti rispetto ai dati del 2008, prima dell’inizio della grande crisi. Nel 2016 il numero di occupati e’ aumentato
dell’1,7% nell’intera Regione e dell’1,8% nell’area di Milano, Monza e Lodi, che da sola conta 2 milioni di addetti. Nello stesso anno, e’ diminuita anche la disoccupazione: sono 18 mila in meno i cittadini lombardi disoccupati (-4,9%) a fronte di una riduzione dello 0,7% a livello nazionale”. Commenta cosi’ Valentina Aprea assessore all’Istruzione Formazione e Lavoro di Regione Lombardia ‘Il lavoro a Milano’, rapporto sulla realta’ economico-produttiva milanese prodotto annualmente da Assolombarda Confindustria Milano, Monza e Brianza. “Anche la disoccupazione giovanile, nella fascia di eta’ dai 15 ai 24 anni – spiega – e’ in calo del 6,9%, rispetto alla riduzione del 5,4%, a livello nazionale. Si riduce anche il fenomeno dei Neet, giovani che non studiano e non lavorano: quasi 20.000 in meno in tutta la Lombardia”. “Pur restando convinti che le leggi non creano lavoro, e’ innegabile – ha aggiunto Aprea – che le nostre misure di politica attiva hanno rappresentato un utile strumento di accompagnamento dei lavoratori disoccupati nella loro ricerca di un nuovo lavoro sebbene il rapporto annuale dell’Istat ci dica che per far crescere l’occupazione c’e’ ancora molto da fare”. Dall’ottobre 2013, con la Dote Unica Lavoro, in Lombardia, sono state prese in carico circa 127.700 persone, con una percentuale di successo lavorativo dell’80%. Dal primo maggio 2014, con il programma Garanzia Giovani siamo riusciti ad inserire nel mercato del lavoro oltre 90.000 Neet con 48.741 assunzioni. “Il 26 maggio prossimo presenteremo i risultati di Garanzia Giovani in Regione Lombardia – ha concluso l’assessore Valentina Aprea – e dimostreremo ulteriormente come essi siano anche il frutto di una attenta politica di programmazione e gestione di un sistema di servizi per il lavoro maturo ed integrato tra operatori pubblici ed operatori privati, parimenti accreditati dalla Regione, pur nel rispetto delle loro rispettive funzioni”.