Artigiani: i giovani rinunciano tranne che a Milano

Milano – E’ l’Unione Artigiani a fare il punto su Il Corriere Della Sera, dui giovani artigiani impiegati nel milanese. “Milano si conferma l’unica realtà lombarda con un certo dinamismo (anche se minimo): +0,4% sul totale delle attività circa 68.300. Per il resto, è notte fonda, da Bergamo a Varese. E non s’intravede alba all’orizzonte, soprattutto sul fronte del futuro ricambio generazionale. Tramontate in un anno 1.500 realtà regionali (-5,9%) con titolare under 30, quasi 300 soltanto a Milano (-4%). Idraulici, elettricisti, traslocatori ma anche sviluppatori immobiliari, stampatori e artigiani del legno, della pelle e dei metalli. “Dati pesanti che rappresentano un grande turbamento per tutto il settore — spiega il segretario generale dell’Unione artigiani di Milano, Marco Accornero —. In prospettiva servono riflessioni serie: le nuove aziende vanno aiutate a consolidarsi. Come? Riducendo i troppi costi fiscali che scoraggiano gli investimenti”. A livello generale, tranne Milano (248 imprese in più), le cifre sono negative in tutta la Lombardia: in totale si è scesi sotto quota 247 mila, poco più di duemila imprese in meno rispetto al 2016. In particolare, spiccano in negativo le aree provinciali di Lodi (-4%) e Cremona (-2,3%). Stessi risultati guardando agli addetti: 5.300 posti di lavoro in meno, si salva solo il capoluogo (+0,6%). “Milano sembra aver innescato la marcia della ripresa — auspica Accornero —: speriamo possa trainare tutte le altre province che invece presentano soltanto dati negativi”.