Referendum Lombardia: Maroni, election day

Milano – “Ho fatto una valutazione tecnica: la legge sul referendum regionale, che e’ consultivo, dice che, se ci fosse lo scioglimento anticipato del Consiglio regionale, il
referendum slitterebbe. Quindi, se ci dovessero essere elezioni politiche anticipate in autunno e noi decidessimo di fare, come nel 2013, l’Election Day, unendo le Regionali alle Politiche, per evitare di mandare i Lombardi al voto due volte in pochi mesi, non potremmo inserire anche il referendum, perche’ questo prevede la legge regionale. Per questo ho proposto una modifica tecnica, che ci consentirebbe, in questo caso, di inserire anche il referendum, risparmiando soldi ed evitando di mandare i cittadini al voto due volte in pochi mesi”. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, questo pomeriggio, a margine della conferenza stampa tenuta dopo la Giunta regionale, illustrando l’emendamento presentato alla legge sul Referendum, approvato oggi in Commissione. Si tratta di un’ipotesi, ha tenuto a precisare il governatore: “anche se ci fossero elezioni politiche anticipate, potremmo decidere di andare a votare comunque in primavera, e’ una valutazione che mi riservo di fare con la mia maggioranza”. Se cosi’ non sara’, ha chiarito, il 22 ottobre si votera’ il Referendum e si andra’ al voto per le Politiche e/o le Regionali nella primavera 2018, a scadenza naturale: possibilita’ che il presidente da’ a oltre il 90 per cento. “Io preferirei l’Election Day, per scaramanzia – ha puntualizzato -, dato che ha funzionato nel 2013”. “Lunedi’ 29 maggio, a Cremona, formero’ il decreto che indice ufficialmente il Referendum”, ha ribadito Maroni. “Gli emendamenti sulla legge elettorale non faranno parte della Legge di Stabilita’” ha precisato Maroni, spiegando di avere presentato anche emendamenti di natura tecnica sulla legge elettorale, come per esempio l’introduzione della preferenza di genere, ma, di avere accettato, su richiesta di un gruppo dell’opposizione, di toglierli dalla proposta di legge, perche’ si costituisse un gruppo di lavoro ad hoc sulla legge elettorale, che si occupera’
anche di eventuali altri emendamenti.