Frontalieri: aumentano gli stranieri in Svizzera, italiani +22,6%

Berna – Sono stati diffusi oggi dall’Ufficio Federale di Statistica svizzero il numero di lavoratori stranieri che vanno a lavorare sul suolo elvetico. Nel 2016 il numero di frontalieri di nazionalità straniera che si contavano in Svizzera è aumentato di 11.300 unità (+3,7%). Un po’ più della metà di loro (54,9%) era domiciliata in Francia, circa un quarto (22,6%) in Italia e un quinto (19,3%) in Germania. I frontalieri italiani complessivamente sono 71.873. Erano 69.557 nel 2015 e 57.723 cinque anni prima nel 2011. Un numero che complessivamente si è attestato a 318.500 frontalieri, dei quali il 64,4% dei quali uomini e il 35,6% donne. Secondo l’Ufficio svizzero, il dato “Fa del 2016 l’anno con l’incremento annuo più basso dal 2010”. Nonostante ciò, nell’arco di cinque anni il numero di frontalieri è cresciuto di circa un quarto. da 251’700 unità nel 2011 a 318’500 nel 2016, con un aumento del 26,6%. Nello stesso periodo, secondo i risultati della statistica delle persone occupate, il numero di occupati è passato da 4,713 milioni a 5,081 milioni (+7,8%). Alla fine del 2016, circa quattro quinti di tutti i frontalieri si concentravano in tre Grandi Regioni: oltre un terzo lavorava nella regione del Lemano (37,2%), un quarto nella Svizzera nordoccidentale (22,8%) e un quinto in Ticino (20,2%). Alla fine del 2016 la maggior parte dei frontalieri lavorava nel settore dei servizi (65,4%), il 34,0% nel secondario e solo lo 0,6% nel settore primario. I rami economici «Attività manifatturiere» (25,8%, settore secondario) e «commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli» (14,7%, settore terziario) raggruppavano, insieme, oltre il 40% di tutti i frontalieri. Rispetto al totale degli occupati in Svizzera, la quota di frontalieri si attestava al 6,3%. Nel settore secondario, un occupato su dieci era frontaliere (10,1%), nel settore terziario una persona su venti (5,4%); nel settore primario tale quota era pari all’1,2%.