Tempo di Libri: i lettori dell’era digitale sono l’83%

Milano – Si legge molto di più oggi rispetto al passato grazie alla cultura digitale che ha imposto la parola scritta come codice di comunicazione: ogni giorno si scrivono e si leggono messaggi, posta e tweet, si leggono storie su Facebook o sui siti di fanfiction, ricette di cucina o itinerari di viaggio su siti e blog, news dai siti di informazione, romanzi di autori Indie scaricati da Amazon o da siti di self publishing, voci enciclopediche su Wikipedia o sul sito della Treccani. Si leggono libri. Se intesi così, i lettori sono oggi l’83% dei 14-74enni. Di questi l’11% dichiara di leggere solo libri, ma c’è un 68% che legge sia libri che contenuti in formato in formato digitale. Possibile che siano clienti e lettori di libri «persi»? E cosa succederà tra due o cinque anni? Per capire che cosa ha fatto cambiare le modalità di lettura negli ultimi anni è stato realizzato l’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori ideato dal Gruppo Innovazione di AIE e condotto da Pepe Research per guardare ai confini del nuovo mondo dei lettori e dei consumi culturali che verrà presentato durante il programma professionale di Tempo di Libri, la Fiera dell’Editoria italiana che si svolgerà a Fiera Milano Rho dal 19 al 23 aprile. Un Osservatorio vero e proprio che fotograferà le modalità e le intensità di lettura, che cambiano per generi letti (varia, ragazzi, educativo, manualistica, ecc.), per fasce di età, in base al rapporto con le tecnologie e al tempo che si dedica. Nell’incontro, collocato sotto la @ di Digital Life, Il lato oscuro del lettore che le tecnologie ci hanno nascosto. Osservatorio sui nuovi confini della lettura e dei consumi culturali, in programma mercoledì 19 aprile alle 14.30 in sala Courier (pad.2) interverranno per commentarne i dati Paola Merulla (Pepe Research), Cristina Mussinelli (Consulente AIE per l’editoria digitale),Giovanni Peresson (Ufficio Studi AIE e curatore del programma professionale di Tempo di Libri), moderati da Alessia Rastelli (Corriere della Sera).