CLAAI: Voucher, no a scelte ideologiche

Milano – Eliminazione dei buoni lavoro grave passo indietro sul fronte della lotta al lavoro nero e allo sfruttamento. Occorre correggerne le criticità e definire i controlli contro gli abusi per uno dei pochissimi strumenti di flessibilità del lavoro che peraltro riguarda solo lo 0,3% del monte ore totale italiano. Appello al Governo per riconsiderare la decisione di cancellazione. “Sui voucher si sta scegliendo la via più semplicistica eliminandoli del tutto piuttosto che impegnandosi a correggerne le criticità ed aumentarne i controlli, in una battaglia ideologica montata contro uno dei pochissimi strumenti di flessibilità del lavoro, che peraltro riguarda solo lo 0,3% del monte ore complessivamente lavorato in Italia”. La CLAAI-Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane sottolinea nuovamente suo malgrado la china presa dal dibattito sui buoni lavoro per cui, per depotenziare il voto referendario, si sta procedendo verso una cancellazione tout court dello strumento. “Eliminare la possibilità di far utilizzare i voucher alle imprese – sottolinea il segretario generale della CLAAI, Marco Accornero – rappresenterebbe un grave passo indietro sul fronte della lotta al lavoro nero e allo sfruttamento, che toglierebbe di fatto dignità e tutele (con la copertura Inail ed Inps) a tutte quelle prestazioni discontinue, per loro natura estremamente flessibili e saltuarie, per le quali i buoni lavoro costituiscono un ottimo metodo trasparente di pagamento per i lavoratori e le aziende. Penso a botteghe e negozi in periodi particolari come le festività o i saldi e a tutte quelle categorie (ragazzi, pensionati, donne) per le quali la cancellazione dei voucher significa dover scegliere tra non poter più avere strumenti per incassare piccoli importi ed arrotondare o affidarsi al lavoro sommerso. Certo, occorre correggere alcune distorsioni ed abusi, ma concentrarsi su un problema marginale, che peraltro contribuisce a sanare sacche di lavoro nero, eliminando l’uso dei voucher per le prestazioni offerte dalle imprese significa far venire meno una innovazione flessibile in un mercato del lavoro rigido e bloccato. Per questo ci appelliamo nuovamente al Governo affinchè valuti con ragionevolezza la portata generale dei voucher correggendone le criticità e disciplinandone meglio l’uso, non eliminando drasticamente la possibilità di utilizzo di questo strumento”, conclude Accornero.