Coldiretti: mantenere i voucher in agricoltura, solo il 7%

Milano – Rappresentano solo lo 0,7% del totale regionale i voucher usati dal settore agricolo in Lombardia. Nei campi i beneficiari possono essere soltanto pensionati e giovani studenti, impiegati esclusivamente in attività stagionali. Per la Lombardia – secondo gli ultimi dati Inps disponibili e relativi al 2015 – si tratta di meno di 150 mila pezzi “agricoli” contro un totale regionale di quasi 21 milioni. “Il lavoro in agricoltura è fortemente stagionale e ha picchi di impiego non sempre pianificabili, basta vedere cosa succede con la vendemmia, per questo – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – è importante che l’impiego dei voucher venga mantenuto e semplificato”. Infatti si tratta di uno strumento – sottolinea la Coldiretti – introdotto a livello sperimentale per la vendemmia nel 2008, ma poi esteso anche ad altri settori, oltre a quello agricolo. Sul totale di quelli venduti a livello italiano nei primi sei mesi del 2016 – precisa la Coldiretti – il 14,9% ha riguardato il turismo, il 14% il commercio, l’11,4% i servizi, il 4,2% il giardinaggio e la pulizia, il 4,1% le manifestazioni sportive e culturali mentre una quota del 47,1% si riferisce ad altre attività. Rispetto al totale nazionale di voucher, quelli agricoli della Lombardia pesano per appena lo 0,1%. “Sui voucher, la cui riforma è in fase di discussione in Parlamento – conclude Prandini – è necessario un ragionamento di buonsenso, evitando di penalizzare quei settori, come l’agricoltura dove, proprio per la specializzazione professionale necessaria anche in attività apparentemente semplici come la raccolta, sono stati usati con equilibrio. Un approccio dimostrato, fra l’altro, dai dati lombardi sul nostro comparto”.