Future of Business Survey: Italia digitale, 22% posti digitali scoperti (2)

Milano – Sempre secondo i dati di Future of Business Survey, I riferimenti delle imprenditrici e manager donne sono chiari. Il management delle aziende è costituito principalmente da uomini nel 52% delle imprese italiane intervistate, mentre è formato soprattutto da donne nel 28% dei casi. Il 20% delle aziende sostiene invece di avere un numero equilibrato di uomini e donne nel proprio management; produrre il 25% delle entrate grazie all’export internazionale è significativamente più frequente per le aziende guidate da donne imprenditrici (41% vs. 31% delle aziende guidate dagli uomini); le aziende guidate dal imprenditrici donne usano gli strumenti online per promuovere il proprio business verso potenziali nuovi clienti (76% vs. 74% delle aziende guidate dagli uomini), mostrare prodotti/servizi (78% vs. 74% delle aziende guidate dagli uomini), fornire informazioni (69% vs. 62% delle aziende guidate dagli uomini). La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione rappresenta una leva fondamentale d’intervento perché consente di ridurre l’onere amministrativo a carico di cittadini e imprese, e liberare così risorse economiche da destinare a consumi e investimenti, quindi alla crescita. Secondo lo Smart City Index, che ha analizzato la diffusione dei servizi digitali: infomobilità è uno dei settore in maggiore crescita, dato che il travel planner è diffuso in quasi metà dei Comuni (43%), così come le città con app ufficiali per i trasporti pubblici (25%, + 120%); turismo on-line, solo il 14% dei Comuni consente di accedere alla prenotazione delle strutture ricettive dal proprio sito e solo il 3% di acquistare on-line biglietti per musei o monumenti; sicurezza urbana: quasi metà dei Comuni ha installato reti di sensori e videosorveglianza per monitorare la sicurezza in ambito urbano, ma solo il 16% eroga dei servizi on-line al cittadino in questo ambito; i pagamenti elettronici sono ancora poco diffusi, dal momento che all’inizio del 2014 solo il 15% dei Comuni capoluogo consentiva il pagamento on-line della TASI. Secondo l’Ocse oggi il 50% della forza lavoro in Italia ha zero o scarse capacità informatiche. Secondo l’Istat nel 2014 ben 22 milioni di italiani non hanno mai avuto a che fare con internet (il 38,3% popolazione residente è offline); dall’indagine Federmacchine del 2016 relativa al cambiamento delle competenze trasversali (soft skills) richieste al personale a seguito dell’introduzione delle tecnologie Industria 4.0. Per gli operai i principali cambiamenti hanno riguardato, nell’ordine: autonomia, responsabilità, adattabilità e proattività; capacità di lavorare in gruppo e problem solving; per gli impiegati i principali cambiamenti hanno riguardato, nell’ordine: fast and focused decision making/problem solving; autonomia, responsabilità, adattabilità e proattività; capacità di lavorare in gruppo; comunicazione digitale; per i dirigenti i principali cambiamenti hanno riguardato, con pari importanza: fast and focused decision making/problem solving e autonomia, responsabilità, adattabilità e proattività; solo al terzo posto la leadership. La Commissione europea ha evidenziato che in Europa nel 2020 si rischia di avere 200mila posti di lavoro scoperti. Secondo una ricerca di Modis, il 22% delle posizioni digitali aperte in Italia non trova candidati.