Tpl: critiche ai tagli regionali, Filt-Cgil Bergamo, sistema al limite

Bergamo – L’ultimo taglio in ordine di tempo potrebbe essere quello di 1 milione e mezzo di euro annunciato questa settimana dall’assessore regionale all’Economia Massimo Garavaglia, a seguito della riduzione di trasferimenti statali alla Lombardia. Per il settore del Trasporto Pubblico Locale, però, il ridimensionamento è già ampiamente in atto da tempo, con serie conseguenze che, a questo punto, mettono in allarme il sindacato. “Negli ultimi anni, cioè dal 2010 al 2017, a livello provinciale la riduzione di contributi è stata pari a 4,5 milioni di euro, che si è concretizzata in 2,2 milioni di km in meno percorsi dai nostri bus” ha spiegato oggi Marco Sala, segretario generale della Filt-Cgil provinciale, citando i dati dell’Agenzia per la Mobilità di Bergamo. “Già da 7 anni, dunque, assistiamo alla riduzione di risorse e servizi. Se facciamo una comparazione delle contribuzioni previste quest’anno da Regione Lombardia, Provincia e Comune di Bergamo con quelle stanziate nel 2016, osserviamo che giungeranno a Bergamo 920mila euro in meno rispetto allo scorso anno. A questo dobbiamo aggiungere la mancanza di risorse necessarie per implementare il nuovo Piano di Bacino che andrà in approvazione a marzo ed entrerà in vigore nel 2018: si tratta dei primi passi concreti verso la trasformazione di tutto il sistema del Trasporto Pubblico locale chiesto dalla riforma nazionale. Per il funzionamento del nuovo Piano di Bacino si ipotizzavano 51 milioni di euro, cioè 5 milioni in più di quanto stanziato per il 2017”. Come si può, dunque, tagliare ulteriormente 1 milione e mezzo di euro in un settore in così grande sofferenza? “Il sistema del TPL è già al limite” prosegue Marco Sala. “Un ulteriore taglio è inaccettabile, se si vuole sostenere il percorso individuato nella riforma stessa del Trasporto Pubblico Locale. Si calcola che ogni 500mila euro in meno stanziati corrispondano a 250mila chilometri percorsi in meno dai mezzi. Non si può tagliare di più senza far precipitare la qualità del servizio e senza aprire la strada ad un ulteriore peggioramento delle condizioni di lavoro di autisti e personale del settore in generale, fino ad arrivare ai tagli dei posti di lavoro”.