Commercio: nasce a Milano il “Ristorante Solidale” (2)

Milano – “La tappa di Milano è infatti la prima di un percorso che speriamo possa coinvolgere altre città come Torino e Roma”, dichiara Daniele Contini, Country Manager di JUST EAT in Italia, che partecipa al progetto “Ristorante Solidale”. “Da quando abbiamo annunciato l’iniziativa, abbiamo ricevuto numerosi riscontri positivi da parte dei ristoranti affiliati a JUST EAT che hanno manifestato la volontà di sostenere attivamente il progetto, apprezzandone la potenzialità nell’essere un veicolo di sensibilizzazione socio-culturale. L’industry della ristorazione rappresenta infatti un ambito che potrebbe contribuire notevolmente alla riduzione del fenomeno degli sprechi in quanto oggi, come stimato dalla FAO, questo settore insieme al consumo domestico genera uno spreco pari a 350 milioni di tonnellate di prodotti alimentari”. Da un’indagine condotta su un campione di 500 ristoranti affilati a JUST EAT emerge come per l’83% dei ristoranti la problematica dello spreco sia un tema importante su cui il 77% ritiene di poter contribuire attivamente. Significativo notare come i ristoranti buttino via il cibo, il 24% ogni giorno, il 26% più di una volta alla settimana e il 50% una volta alla settimana, un trend negativo che evidenzia la necessità di sviluppare progetti e azioni concrete a supporto di una nuova cultura a contrasto dello spreco alimentare. Ancora scarsa l’introduzione di misure per ridurre il fenomeno, la family bag è stata adottata solo dal 10% dei ristoranti oggetti dell’indagine nonostante il 53% dei clienti la richieda, l’ottimizzazione della spesa dal 68% e la promozione di donazioni di pasti ai bisognosi dal 20%. In questo scenario l’iniziativa Ristorante Solidale è stata già positivamente accolta dai ristoranti, il 55% avrebbe infatti piacere ad aderire per contribuire a limitare gli sprechi e beneficiare delle agevolazioni previste dalla nuova normativa antispreco. L’87% dichiara di non sapere dell’esistenza di agevolazioni fiscali per chi è attivo nel limitare gli sprechi alimentari, in fine il 35% degli intervistati si dichiara disponibile a ricevere maggiori informazioni sull’argomento segni di una nuova sensibilità alla lotta agli sprechi .